Come capire se un bambino è insicuro e come aiutarlo a superare l’insicurezza
bambini e ansia

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Questo è uno degli argomenti di vita che più mi sta a cuore e tengo molto che si possa conoscere meglio questo tipo di vissuto che può presentarsi.

I tanti bambini che, durante lo sviluppo, attraversano fasi di insicurezza vengono impropriamente definiti bambini con disturbi dell’attenzione o deficit cognitivi. In realtà, si tratta di una sorta di ‘ansia da prestazione’: pur mostrando un buon funzionamento cognitivo, capacità di riflessione e di introspezione ed un’estrema sensibilità, sono emotivamente fragili. Si manifesta un grosso divario tra cognitivo ed emotivo, tra ciò che il bimbo sa e ciò che prova. Perciò, risulta meno capace di quanto sia in realtà, si isola, ha timore di affrontare nuove esperienze. Come capire se un bambino è insicuro scartando a priori l’ipotesi di disturbi cognitivi o dell’attenzione? Come aiutarlo a superare l’insicurezza?

Per riuscirci, il passo determinante da fare è concentrarsi sull’area delle emozioni e delle relazioni chiedendo il prezioso supporto di esperti della sintonizzazione emotiva, ergoterapisti e terapisti specializzati in pedo-psichiatria che abbiano alle spalle una formazione pratica e supervisionata in questo delicato ambito.

Come capire se un bambino è insicuro e perché è importante

Capire se un bambino è insicuro è fondamentale: serve ad individuare un problema che va risolto per un’educazione ed uno sviluppo sani.

Per scoprire eventuali insicurezze bisogna osservare diversi sintomi tra cui:

  • Igiene personale troppo dipendente dai genitori, che denota un comportamento inadeguato. Spesso, i bambini insicuri si comportano in modo eccessivamente infantile (opposizioni, “capricci”, pipì a letto, ecc.);
  • Squilibri affettivi che si manifestano con aggressività, instabilità emotiva, timidezza, eccessivo bisogno di attenzioni e di affetto;
  • Alterazione del sonno e dell’alimentazione: mancanza di appetito, incapacità di usare le posate, vomito frequente, problemi ad andare a letto, incubi;
  • Sviluppo motorio anomalo che si può osservare, ad esempio, in comportamenti inadeguati quando il bimbo si sposta o cammina, quando tenta di disegnare;
  • Tendenza all’isolamento, difficoltà a socializzare ed a comunicare con gli altri;
  • Cambi di atteggiamento durante il gioco, comportamenti irregolari, bassa capacità di autoregolazione.

Individuare l’insicurezza del bambino è l’unico modo per aiutarlo, per limitare e bloccare i suoi problemi.

insicurezza

Insicurezza nel bambino: cause

Una frase di Agatha Christie rende bene l’idea di cosa sia la felicità di un bambino: “una delle cose più fortunate che possono succederti nella vita è avere un’infanzia felice”.

Una routine caratterizzata da stabilità nei primi anni di vita è essenziale per uno sviluppo sano del bambino: in un ambiente adeguato, genitori, educatori e tutori devono mostrare empatia nei suoi confronti, pensare, capire ed agire in sintonia con i sentimenti e le percezioni del bambino in modo coerente..

L’insicurezza nel bimbo può essere dovuta a diverse cause: tra queste, la sua eredità genetica ma, soprattutto esperienze vissute come un episodio traumatico (la morte di un animale domestico, un trasloco, una pessima esperienza in casa o a scuola, ecc.).

Non risolvendo i suoi problemi, il bambino insicuro può soffrire di tristezza, ansia, senso di colpa, isolamento sociale, depressione.

Capire il bambino insicuro, tra regole ed empatia

Le regole hanno un ruolo strategico in termini preventivi: abituano i bambini insicuri al senso del limite, a delimitare ciò che può e non può fare perché non è onnipotente. Per essere efficaci, le regole devono essere spiegate, chiarite, stabili, fisse, condivise da entrambi i genitori.

I ‘paletti’ devono essere stabiliti prima ancora che il bambino metta in atto “capricci”, crisi di rabbia e ira, quando è ancora calmo, in uno stato emotivo che gli consenta di capire meglio le regole che contribuiscono a dare una base sicura, disinvolta, stabilità emotiva e relazionale. 

Insieme alle regole, i genitori devono concentrarsi sugli aspetti positivi del bambino per lodarlo, premiarlo delle sue qualità e capacità. Il bambino deve sperimentare il suo successo a casa, a scuola, ovunque per aumentare la sua autostima. Nel far notare gli errori da lui commessi, bisogna far capire al bambino che è possibile rimediare agli sbagli, che un errore non significa irrimediabile incapacità ma difficoltà momentanea da superare. 

L’esperienza tra successi ed errori aiuterà il bambino a costruire la sua identità.

Come aiutare il bambino a superare l’insicurezza

Una volta individuato il problema, bisognerà passare all’azione per riadattare progressivamente il comportamento del bambino insicuro.

Innanzitutto, bisogna capire che il bambino è in pieno sviluppo: può capitare qualche ritardo purché non si prolunghi troppo nel tempo. Occorre mantenere la calma, immedesimarsi in lui, comprenderlo, agire con empatia nei suoi confronti. L’affetto è fondamentale per il bimbo insicuro: deve sentirsi amato, bisogna prendersi cura di lui in un clima di tranquillità.

Il genitore deve accettare l’insicurezza di suo figlio per comprenderla e correggerla liberandolo dalle paure. Deve immedesimarsi in lui e lasciar trasparire anche le proprie insicurezze da adulto senza mai nasconderle al suo bambino per dimostrare che si tratta di episodi normali, sfide da affrontare, risolvibili. Tutti noi dobbiamo attraversare fasi di incertezza prima di sperimentare la certezza.

In questo contesto, affidarsi ad un terapista (ergoterapia, psicologo, psichiatra) specializzato in pedo-psichiatria infantile può rivelarsi un grande supporto. Un esperto può fare da guida sia nell’individuare e studiare eventuali problemi del bambino a casa ed a scuola sia nel riadattare il suo comportamento facendogli superare l’insicurezza. In questo modo, sarà possibile aumentare la sua autostima, la fiducia in sé stesso, per ottenere il ‘salto’ di crescita che ha paura di compiere.

 

Marijana Jufer

Ergoterapista (in pediatria, pedo-psichiatria, psichiatria)

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