Ergoterapia (Terapia Occupazionale): approcci nell’ambito psicologico

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Sempre più persone soffrono di disturbi psichici e l’Ergoterapia (Terapia Occupazionale) ha dimostrato la sua importanza nell’ambito psicologico e psichiatrico.

E’ ormai appurato che, come profilo professionale attivo nell’ambito della salute mentale, il terapista occupazionale ha le competenze per supportare il paziente nel trattamento psicoterapeutico e psichiatrico. 

Gli approcci nell’ambito psicologico della terapia occupazionale sono orientati all’azione, al coinvolgimento attivo delle persone. Si traducono in strategie efficaci finalizzate a riconoscere il significato della vita stabilendo ruoli sociali per migliorare la qualità della vita, la salute, il benessere psicofisico. 

L’Ergoterapia vanta una lunga storia nel campo della psicoterapia e psichiatria. Una storia ricca di modelli teorici e di processo.

Nell’ambito della salute mentale, l’intervento dell’ergoterapista spazia tra varie dimensioni sociali: approccio psicodinamico, analisi del contesto e delle attività quotidiane, lavoro in team e progressi raggiunti in vari campi (psicoterapia, neuroscienze, farmacologia, genetica).

Ergoterapia (Terapia occupazionale) e disturbi del pensiero

Che cos’è il disturbo mentale? Come viene definito scientificamente?

Un disturbo psichiatrico o del pensiero è un’anomalia riflessa nel comportamento, associata a disagio e disabilità, uno sviluppo anomalo nella cultura di una persona. La disabilità nel disturbo mentale si traduce nella riduzione della capacità di vivere una vita indipendente. Per ‘vita indipendente’ si intende la partecipazione attiva alla vita quotidiana, l’abilità di apprendere, crescere, giocare, lavorare, svagarsi, di partecipare alla vita sociale. Una vita normale rende le persone produttive al lavoro, in grado di relazionarsi con gli altri, di essere felici.

L’obiettivo nel trattare tutti i pazienti con disturbi psichiatrici è aiutarli a vivere una vita normale, produttiva, per ridurre la gravità dei sintomi, prevenire gli effetti della malattia.

L’Ergoterapia, la terapia del ‘fare’, costituisce uno dei trattamenti socio-mentali in grado di riconsegnare i pazienti ad una vita il più possibile normale.

Le attività diversificate come lo shopping, il trasporto, la cucina sono terapeutiche e supervisionate da un terapista occupazionale. Servono a migliorare l’autostima, a favorire l’indipendenza e l’integrazione sociale. L’occupazione serve a dare un senso ed uno scopo alla propria esistenza. I pazienti possono lavorare senza pressione, senza il rischio di provare ansia per rendimento insoddisfacente. Lavorando in totale libertà, sono più felici e si dimostrano più produttivi.

Lo studio della Fondazione Trueta

In Ergoterapia ogni attività viene scelta valutando capacità, interessi, obiettivi di ogni persona. La Fondazione Trueta spagnola ha condotto uno studio su un campione di pazienti con problemi psichici (schizofrenia, disturbo ossessivo compulsivo, disturbo bipolare) che assumono farmaci antipsicotici e antidepressivi ma non riescono a gestire la vita quotidiana in modo indipendente. 

L’obiettivo dello studio è definire i risultati della terapia occupazionale su di loro attraverso l’attività terapeutica (che richiede capacità di risolvere problemi). 

Il grado di soddisfazione dei pazienti è stato valutato in base a 4 strumenti che elenchiamo di seguito con i risultati dello studio: 

Beck Dipression Inventory (BDI), un self-report di valutazione del livello di depressione. Risultato: una media di 8,83 punti (assenza di depressione) contro i 9,72 di un gruppo ‘sano’;

Scala di autostima di Rosenberg (RSES) che misura l’autostima. Risultato: punteggio medio di 28,83 (buon livello di autostima) contro un valore normale di 31,66 punti;

SWLS (Scala di soddisfazione con la vita) per valutare la qualità della propria vita. Risultato: una media di 19,55 punti (ottimo) contro un punteggio normale di 20,05;

Questionario di soddisfazione sul lavoro. Risultato: una media di 15,94 punti contro un punteggio normale di 13,83.

Come si nota, la differenza tra i lavoratori con disturbi psichici ed i lavoratori normali non è significativa. Ciò dimostra che la terapia occupazionale migliora la qualità della vita dei pazienti rendendo stabile la loro quotidianità. L’Ergoterapia permette al paziente di sentirsi utile nella società. Uno dei pazienti della Fondazione Trueta ha affermato che “il lavoro incentiva, ti motiva, ti muove...”. Parole semplici che dicono tutto sui risultati della terapia occupazionale.

Con l’isolamento sociale, la disoccupazione, le condizioni sanitarie precarie, chi soffre di disturbi psichici presenta un livello più elevato di depressione: sale notevolmente il tasso di suicidi negli schizofrenici. L’occupazione, la sensazione di essere utili, l’ambiente favorevole portano ad un livello più basso di depressione mentre il livello di soddisfazione di vita cresce.

Ergoterapia in ambito psicologico: campi di applicazione

Per il trattamento dei disturbi psichici, la scelta delle terapia più adeguata dipende dal quadro clinico del paziente, dalla sua personalità e situazione individuale. 

L’Ergoterapia figura tra le terapie scientificamente provate contro la depressione ed altri disturbi psichici. Viene definita come ‘terapia orientata all’azione‘ il cui obiettivo è gestire in modo attivo la vita personale superando il senso di impotenza. I pazienti apprendono di essere in grado di stabilire relazioni con gli altri in modo attivo e di poter influenzare l’ambiente circostante.

Il terapista occupazionale opera in diversi contesti (ospedali, servizi di assistenza, ambulatori, ambienti comunitari) e in vari campi di applicazione:

Psichiatria per il trattamento di soggetti con autismo, schizofrenia, disturbi bipolari, ecc.;

Neurologia per aumentare l’autonomia nella vita quotidiana attraverso varie attività (cucina, gestione della casa, igiene, gioco);

Geriatria per la terapia di persone anziane affette da patologie neurologiche (Alzheimer, Parkinson) e l’educazione dei loro caregiver;

Pediatria per favorire nei bambini e negli adolescenti una crescita e sviluppo normali, il gioco, l’alimentazione, istruzione ed abilità sociali. L’ergoterapista si occupa anche dei bisogni psicosociali dei bambini e dei giovani;

Ortopedia, campo in cui il terapista occupazionale si occupa di riabilitare i pazienti  a seguito di fratture, malattie reumatiche, lesioni ai nervi, amputazioni, ecc.

Il lavoro dell’ergoterapista in ambito psicologico

L’Ergoterapia in ambito psicologico e psichiatrico dimostra soprattutto questo: un’attività svolta in modo mirato ha effetti terapeutici, allena e mantiene le capacità di azione e cognitive.

In base alla problematica e dopo aver valutato le risorse e i deficit del soggetto, l’ergoterapista pianificherà un programma di trattamento personalizzato scegliendo determinate attività da svolgere. Durante il trattamento, il paziente userà un diario su cui annoterà la struttura della giornata, interessi, ecc.

L’ergoterapista si occupa di disturbi della salute mentale, disabilità temporanee o permanenti.

La Terapia occupazionale stimola le capacità psichiche residue, mantiene vive le attitudini sociali e limita la perdita di contatto con la realtà.

Nei casi di invalidità fisica, l’Ergoterapia interviene in parte come la  fisioterapia per il recupero percettivo e senso-motorio con la finalità rivolta all’occupazione. Oltre alle attività quotidiane prevede esercizi cognitivi, attività di gruppo, attività legate ai sensi ed al corpo, attività creative, espressione verbale e non.

L’ergoterapista si relaziona con altri specialisti (psichiatra, psicologo, neurologo, logopedista, ecc.) in una collaborazione multidisciplinare.

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