Scrivere? Che fatica! Bambini e la difficoltà di scrittura
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Per il bambino la scrittura è un’abilità essenziale, la base per ottenere buoni risultati a scuola ed esprimersi liberamente. Perché per alcuni bambini scrivere è una fatica? Come aiutarli? Come restituire al bambino il piacere di scrivere? 

Questo problema è più frequente di quanto si pensi. I bambini con difficoltà di scrittura a mano si sentono frustrati, demotivati, infelici.  Rischiano di perdere l’autostima, di isolarsi e potrebbero essere ingiustamente considerati pigri.

Bisogna agire tempestivamente per aiutarli ad affrontare e superare rapidamente queste difficoltà riducendo al minimo l’impatto sui loro progressi a scuola.

Nel Regno Unito, è stato sviluppato il programma OT (OT Practice), un piano mirato di (terapia occupazionale) Ergoterapia da applicare a casa ed a scuola attraverso terapie individuali o di gruppo. Risolvendo i problemi di scrittura nei bambini, il programma OT migliora anche altre aree dello sviluppo, tra cui i progressi ed il comportamento a scuola.

Scrivere, che fatica! Come riconoscere i bambini con difficoltà di scrittura

La scuola frequentata dal bambino può rilevare una calligrafia in ritardo rispetto a quella dei suoi coetanei. Gli stessi genitori possono accorgersi delle difficoltà di scrittura del proprio figlio.

Come capire se un bambino ha particolari difficoltà di scrittura?

Si può comprendere osservando specifici comportamenti e problematiche tra cui:

– Difficoltà nel prendere appunti, nel copiare dalla lavagna o da un libro oppure nel ricordare come si formano lettere e numeri;

– Disagio nell’impugnare una matita per un determinato periodo di tempo;

– Problemi nella spaziatura tra lettere e parole o nel posizionare lettere e numeri sulle righe di un foglio;

– Difficoltà nell’orientare e direzionare lettere e numeri o nel sequenziare la formazione di lettere e numeri;

– Capacità motorie deboli, scarsa forza di presa nella mano, di resistenza o destrezza;

– Problemi di coordinazione occhio-mano o problemi della vista non noti;

– Riluttanza nel completare i compiti scritti perché la mano si stanca;

– Scarsa concentrazione;

– Stanchezza eccessiva dopo brevi periodi di scrittura;

– Comportamento scorretto in classe, meno evidente nel parco giochi.

I problemi di scrittura potrebbero essere causati anche da fattori esterni come altezza della sedia o della scrivania non adatta al bambino.

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Bambini con difficoltà di scrittura: quali sono le cause?

La difficoltà di scrittura nel bambino può rappresentare un problema momentaneo dello sviluppo oppure indicare condizioni specifiche come:

– Sviluppo motorio ritardato;

– Cattiva postura; 

– Scarsa stabilità del polso o della spalla;

– Problemi propriocettivi e cinestetici.

– Disgrafia (disturbo dell’apprendimento);

– Sindrome di Down;

– ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività);

– Disprassia (disturbo della coordinazione dello sviluppo);

– Autismo;

– Paralisi cerebrale.

In particolare, la disgrafia è caratterizzata da una scrittura poco chiara, disordinata, lenta, faticosa, da una qualità grafo-motoria non adeguata all’età del bambino. Non è necessariamente riconducibile a patologie o deficit. E’ uno specifico disturbo dell’apprendimento che può verificarsi isolatamente o in associazione a dislessia o disortografia. Il problema principale è la fatica del gesto grafico. Si manifesta con dolore a mano, braccia e spalla a causa di un’impugnatura della matita e da una postura scorretti, non funzionali, responsabili di contrazioni e tensioni muscolari a carico dell’arto.

In gran parte dei casi, la disgrafia si presenta in bimbi che non hanno alcuna carenza neurologica o cognitiva.

Bambini con difficoltà di scrittura e Terapia Occupazionale

L’Ergoterapia o Terapia Occupazionale si basa sul ‘fare’, sul lavoro, sull’attività come trattamento terapeutico. Il terapista occupazionale aiuta le persone a svolgere e ad impegnarsi nelle attività quotidiane.

In riferimento a bambini e ragazzi, la terapia occupazionale ha l’obiettivo di garantire la partecipazione dello studente alle attività scolastiche, alle attività famigliari, di gioco e del tempo libero. Li aiuta a prestare attenzione in classe, a concentrarsi sui compiti da svolgere, a tenere in modo naturale e semplice una matita, un libro, uno strumento musicale, a comportarsi in modo appropriato in aula, a fare esperienze soddisfacenti e ad aumentare la loro performance occupazionale e quindi la riuscita nelle attività richieste e desiderate.

La difficoltà di scrittura nei bambini rappresenta uno dei motivi principali per cui interviene l’ergoterapeuta, che ha il delicato compito di aiutarli a migliorare la calligrafia identificando innanzitutto quali sono i fattori interni ed esterni responsabili del problema.

Il terapista occupazionale per bambini, specializzato, valuta caso per caso l’origine e le cause legate alle difficoltà del bambino per, poi, mettere in atto un piano adeguato per aiutarlo ad affrontare e superare i suoi problemi e renderlo autonomo.

I programmi di terapia occupazionale comprendono tecniche pratiche quotidiane da svolgere a casa, a scuola, durante le vacanze. In genere, un primo trattamento di scrittura a mano personalizzata prevede 8 settimane di sedute.

I giochi psicomotori per il bambino con difficoltà di scrittura

Il genitore di un bambino che ha difficoltà nella scrittura deve essere il suo primo sostenitore. Non deve esitare a chiedere ad un insegnante come accedere a servizi di ergoterapia.

giochi di equilibrio

In che modo una madre o un padre possono aiutare il loro bambino a migliorare la calligrafia?

Ecco qualche suggerimento per aiutarlo a scrivere meglio attraverso i giochi psicomotori:

– il cavalletto artistico stimola ad esercitarsi con la pittura, a scrivere parole in posizione verticale. Stare in piedi e scrivere in posizione verticale permette al braccio e alle spalle di muoversi, influenza anche i movimenti del polso e del pollice. Serve allo sviluppo motorio: il bambino, stando in piedi, lavora su un angolo più ripido, estende maggiormente indietro il polso verso la spalla;

– il gioco del dottore permette di estrarre oggetti dal ‘paziente’ con le pinzette. Questo movimento sviluppa i muscoli necessari ad impugnare la matita; 

– la pasta modellabile, il pongo o l’argilla spingono il bambino ad impastare e tirare per rinforzare i piccoli muscoli delle mani. Un’ottima idea è quella di creare anche lettere dall’impasto per dar modo al bambino di familiarizzare con le lettere o con i numeri.

 

Marijana Jufer

Ergoterapista

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