Bambini e l’Alta Sensibilità
bambini altamente sensibili

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La psicologa, psicoterapeuta e ricercatrice americana Elaine Aron definisce i bambini altamente sensibili ‘delicate orchidee’. In Italia, la dott.ssa Elena Lupo, psicologa e psicoterapeuta, ha fondato un progetto di diffusione degli studi condotti dalla dott.ssa Elaine Aron per aiutare le PAS (Persone Altamente Sensibili) con particolare attenzione ai Bambini e l’Alta Sensibilità. 

Nei bambini altamente sensibili (BAS) si nasconde un tesoro, non una sindrome. La stessa studiosa Elaine Aron è una PAS: conosce molto bene questo mondo.

Nel mio lavoro e negli atelier proposti ho incontrato molti bambini Altamente Sensibili come molti adulti.  

Sono due i passi intelligenti da fare. Da una parte, aiutare i bambini altamente sensibili a comprendersi e ad accettarsi. Dall’altra, educare attraverso test, consigli e strumenti genitori ed insegnanti, aiutarli a crescere nel modo giusto questi bambini meravigliosi ed unici, dalla personalità piena di risorse e di sfide. 

Se non vengono capiti, questi bambini rischiano di crescere come anime tormentate. 

Approcciarli con atteggiamenti scolastici e familiari sbagliati può causare gravi problemi al loro sviluppo. Vengono considerati problematici, inibiti, paurosi, timidi, pignoli ma non è affatto così. Se vengono compresi, valorizzati, sostenuti ed accolti nella loro unicità fioriscono: non avranno alcuna difficoltà a trasformarsi in adulti perfettamente inseriti nella società e felici.

Nel mondo, circa il 20-30% delle persone (maschi e femmine nella stessa proporzione) nasce altamente sensibile. Riconoscere l’alta sensibilità dei bambini è importante per aiutarli a crescere nel modo giusto.

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Bambini e l’Alta Sensibilità: come riconoscerli

Nel suo libro “Il tesoro dei bambini sensibili. Conoscerlo, gestirlo, valorizzarlo“, la dott.ssa Elena Lupo (PAS anche lei) ci aiuta a riconoscere queste meravigliose creature.

Quali sono i tratti distintivi della loro personalità?

I bambini altamente sensibili vivono profondamente, emotivamente ed empaticamente qualsiasi esperienza interiore o legata all’ambiente circostante. Sono abili osservatori, introspettivi. Tendono a sovraccaricarsi di intensi stimoli: alternano momenti di chiusura a forti reazioni emotive. L’ipersensibilità di questi bambini va coltivata, ascoltata, valorizzata ed accolta. Solo in questo modo si potrà trarre il meglio dalla loro personalità. 

Hanno spiccate potenzialità nel percepire le emozioni degli altri e nell’affrontarle, una grande abilità nel trovare soluzioni creative ai problemi quotidiani e di entrare in profonda sintonia con persone, animali, ambienti.

E’ fondamentale saper riconoscere le caratteristiche di alta sensibilità nei bambini rendendoli consapevoli delle loro virtù da valorizzare e gestire con cura ed intelligenza, in modo del tutto nuovo, adottando strategie educative utili per favorirne la crescita.

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Lo scopo evolutivo dell’Alta Sensibilità

L’Alta Sensibilità è innata, genetica, ereditaria: ciò significa che quasi sempre almeno uno dei due genitori del bambino lo è. Non è una carenza, una sindrome o una malattia ma un elemento distintivo, un talento, una caratteristica ereditata.

I bambini altamente sensibili percepiscono in modo più rapido, sottile, raffinato e profondo ciò che arriva dall’ambiente o rispetto al proprio mondo interiore (fisico, mentale, emotivo). Sono più attenti, riflessivi, prudenti e ponderati, osservano molto e con grande attenzione ciò che accade fuori e dentro di loro. Percepiscono aspetti della realtà che altri non notano affatto. 

Queste loro caratteristiche si fondano sulla neuro-sensibilità: a livello neurologico, processano le informazioni in modo differente secondo certi meccanismi nervosi centrali, il sistema di risposta allo stress, l’attenzione, la cognizione sociale. Tendono a reagire con maggiore intensità agli stimoli percepiti (emotivi, sensoriali, sociali). Essendo molto reattivi possono esplodere con maggiore intensità rispetto agli altri o, al contrario, chiudersi in se stessi.

L’alta sensibilità ha un fine adattativo ed evolutivo per le specie animali (inclusa quella umana). E’ un vantaggio per la sopravvivenza: le persone più ricettive agli stimoli ambientali, che li percepiscono in modo più rapido e profondo, rappresentano una protezione della specie dalle minacce. Sono le persone ipersensibili ad avvertire gli altri in caso di pericoli da affrontare in modo più veloce ed efficace.

Il BAS non è un bambino semplice

I neonati altamente sensibili piangono più degli altri. Crescendo i BAS hanno uno o due amici oppure amano giocare da soli, sussultano in reazione ai rumori forti, non sopportano le ingiustizie, soffrono davanti ad un animale ferito.

Il genitore può aiutare molto il bambino offrendogli strumenti per decodificare ciò che sente, dare il giusto nome alle sue emozioni per fargli comprendere ciò che sta provando. Può aiutarlo a sperimentare, a fargli superare i limiti un passo alla volta. I BAS sono curiosi, amano scoprire il mondo: senza forzature, saranno spinti a fare quel passo in avanti, lentamente. 

La mamma potrebbe fargli comprendere la sua particolare sensibilità confrontando una piccola antenna da TV con un ripetitore enorme, paragonando il suo modo di percepire ogni cosa a quel ripetitore che capta tanti segnali insieme. I suoi sensi sono più ricettivi, non gli sfugge nulla, si accorge subito se qualcuno sta fingendo, ha una grande capacità di immedesimazione ed empatia. E’ sensibile alle critiche, insofferente alle frustrazioni, ha una soglia del dolore molto bassa. Non ha mezze misure e non sa porsi dei limiti, è un perfezionista, generoso fino al sacrificio, vive ogni nuova esperienza come estrema, con fatica, evita polemiche, discussioni, scontri perché non li tollera, può vivere una sgridata come una tragedia. 

Non è un bambino semplice e se non viene compreso rischia di esplodere in forti crisi di rabbia o di sparire sentendosi a disagio con tutti. Ha bisogno, innanzitutto, di essere accettato per ciò che è.

L’animo ipersensibile del bambino, se non viene riconosciuto e rispettato o se viene frainteso, può scatenare somatizzazioni o chiusure che lo allontanano non solo dai contatti sociali ma da se stesso.

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Bambini e l’Alta Sensibilità: problemi da risolvere a scuola 

Prima si capisce la natura del bambino altamente sensibile, più facile sarà aiutarlo a crescere sereno evitando fraintesi, sfuriate, disagi inutili, rabbia, isolamento. 

Anche a scuola, potrebbe faticare a mantenere l’attenzione e la concentrazione e ad adattarsi all’ambiente. Potrebbe avere problemi di apprendimento, lottare per fare i compiti, sentirsi confuso e manifestare blocchi di memoria, chiudersi in se stesso, non sopportare i giudizi delle maestre.

Il BAS fa più fatica a mantenere l’attenzione selettiva perché il suo processo mentale è più profondo e complesso. Bisogna, perciò, usare una didattica interattiva che non lo annoi, basata sul fare, sulla scoperta e sull’inventiva, che crei interesse in lui.

Essendo eccessivamente sensibile al giudizio altrui, è necessario stimolarlo con feedback positivi, correggerlo con dolcezza, dandogli fiducia, incentivare il suo impegno ed il suo interesse eliminando note, castighi, punizioni. 

E’ altrettanto importante coinvolgere emotivamente il bambino per facilitare il suo apprendimento evitando fonti di stress.

Per saperne di più. Marijana Jufer

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