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L’Arte in terapia, pur essendo nata e definita nell’ultimo dopoguerra, risale a pratiche molto antiche. L’arte può essere considerata come la terapia sociale più antica e diffusa nel mondo. Incontra l’essere umano a livello dei suoi linguaggi, del corpo vissuto, dell’azione rappresentativa e della sua dimensione sensomotoria per sviluppare creatività rivelatrice, un motivo di benessere personale e collettivo.

Quando risulta difficile o impossibile esprimersi con il linguaggio, l’arte può rivelarsi una soluzione terapeutica efficace. Le Terapie Espressive (arteterapia, danzaterapia, sandplay therapy, drammaterapia, ergoterapia, emodeling, narrazione, ecc.) offrono potenzialità terapeutiche significative, in particolare quando traumi e disagi psichici non sono accessibili alla parola.

Ad oggi, non è disponibile molta letteratura scientifica in materia di metodi espressive in ergoterapia. Tuttavia, il suo potere viene confermato indirettamente dalle neuroscienze. Il neuroscienziato Daniel Siegel sostiene che le relazioni personali (incluse quelle terapeutiche) possano produrre un cambiamento nel paziente “provato a livello cerebrale”: si formano nuove connessioni cerebrali grazie alla plasticità neurale. In tal senso, con le terapie espressive, il processo trasformativo prende forma, si vede e si tocca attraverso un dipinto o un manufatto artistico con la possibilità di condividerlo empaticamente nella relazione terapeutica.

Con il linguaggio dell’arte (immagine, musica, danza, ecc.) si apre una finestra sulle proprie esperienze, problemi, blocchi, traumi: permette di esplorare in modo differente pensieri, sentimenti, fantasie. Non solo: il mezzo artistico consente di tornare alla sensorialità infantile attivando sia memorie episodiche risalenti ai primi anni di vita sia a problemi attuali vissuti inconsciamente. 

Terapie Espressive e coinvolgimento sensoriale

L’espressione artistica (in particolare, la creazione di immagini) consente di comunicare, condividere ed elaborare vissuti emotivi e tematiche personali. Sceglie di praticare l’Arteterapia chi è consapevole dell’importanza, in ambito terapeutico, di esprimere la parte più autentica e creativa di sé tramite uno strumento comunicativo non verbale. 

La comunicazione attraverso il movimento del corpo ed il rapporto con gli strumenti (artistici, musicali) garantiscono un proprio spazio dove potersi esprimere e rispecchiare per la propria crescita personale e la relazione con gli altri.

Il pensiero extra-riflessivo stimolato e guidato dalle Terapie espressive, si basa sull’immagine. Per ‘immagine‘ Damasio non intende soltanto quella visiva o qualcosa di statico ma una configurazione mentale con una struttura costituita dai vari elementi sensoriali: visivo, uditivo, olfattivo, gustativo e somatosensitivo. Quest’ultimo comprende diverse forme di sensorialità: muscolare, tattile, viscerale, vestibolare, del dolore, della temperatura. Lo scienziato Albert Einstein ricorreva spesso ad immagini somatosensitive per risolvere mentalmente problemi: chiamava queste sue configurazioni ‘immagini muscolari’.

Le Terapie Espressive sono alcuni dei tanti strumenti utili per scandagliare la propria interiorità ed esprimerla con azioni concrete attraverso la tecnica, la gestualità, il corpo.

Terapie Espressive: conoscenza integrata e mentalizzazione

Spesso, è difficile dare forma e voce a ciò che accade interiormente: sensazioni, immagini, stati fisici e mentali non sono sempre facili da definire ed esprimere, soprattutto per i soggetti emotivamente disregolati, ad esempio con disturbo borderline.

La creazione artistica legata ai sensi e al corpo, all’esperienza in prima persona possono rappresentare un canale importante di accesso alla mente e al sentire per meglio organizzare e comunicare la propria esperienza interiore. I linguaggi espressivi aiutano a collegare il sentire e il pensare offrendo materiale per raccontare di sé.

Le neuroscienze usano l’espressione ‘psiche incarnata‘ (embodied) evidenziando la centralità del corpo nell’esistere e nel pensare: regola le emozioni, l’esperienza sensomotoria e la cognizione. Un gesto come afferrare un oggetto ci rapporta al mondo prima del pensiero e della parola consentendoci di integrarlo.

Le Terapie Espressive permettono di ricreare il passaggio indefinito tra esperienza e pensiero, corpo e mente: percorrere i sentieri sensoriali permette di far emergere qualcosa che possa arrivare alla coscienza. L’arte espressiva integra esperienza, comprensione e rappresentazione, dimensione sensoriale, emotiva e immaginativa legata all’inconscio e dimensione cognitiva-conoscitiva. Porta ad una conoscenza integrata, incarnata, di sé, della propria storia e sofferenza psichica. Mette insieme il creare, sentire, riflettere, ascoltare, conoscere il mondo e spinta a crearne di nuovi.

La terapia espressiva ha anche il compito di creare un senso della mente, di mentalizzare, di comprendere che qualcosa sta succedendo nel proprio corpo. E’ una comprensione vissuta del propri sentimenti; facilita l’incontro con il mentale vedendolo all’opera.

Terapie espressive con i bambini

Le terapie espressive praticate da un professionista includono specifici metodi e tecniche di intervento clinico sul disagio psicologico. Le terapie espressive non si limitano banalmente a spingere il paziente a dipingere o praticare un’arte. Lo porta a lavorare sul contenuto emotivo delle immagini o creazioni da lui realizzate.

Non tutti gli individui riescono a rispondere alle domande del clinico, in una normale seduta psicoterapeutica. Molte persone faticano ad esprimersi, si bloccano. Ciò che non riescono ad esprimere con le parole, i pazienti possono trasmetterlo con l’arteterapia attraverso il disegno, la danza, qualsiasi tipo di arte.

Nei bambini, i primi scarabocchi tracciati sul foglio a partire dal primo anno e mezzo di età rappresentano lo starter dello sviluppo psichico. In Arteterapia, lo scarabocchio consente al bimbo di organizzare il pensiero sequenziale (causa-effetto) con tracce e gesti che, nel corso del tempo, si trasformeranno in punti, linee, spirali, cerchi, ecc. Verso i 4 anni di età, riuscirà a tracciare la figura umana completa nella fase del pensiero simbolico. 

Esprimendosi a livello artistico, i bambini sviluppano il linguaggio, mentre sperimentando i materiali prende forma la coscienza di sé. Attraverso la creazione artistica il bambino sperimenta le parti buone di sé, sviluppa nuove potenzialità, scopre se stesso e il mondo che lo circonda.

Le Terapie Espressive sono molto importanti per i bambini: possono intervenire nel trattamento di varie patologie, tra cui autismo e DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) o nella gestione dei traumi. L’arteterapia consente nuovi modi di comunicare ed esprimere il disagio psichico. 

Terapie Espressive nell’adulto

Rispetto ai bambini, con le terapie espressive gli adulti hanno la possibilità di seguire un percorso inverso passando dalle parole alle emozioni, dalle emozioni alle parole.

L’adulto non più in grado di esprimere le proprie emozioni attraverso il linguaggio trova nell’Arteterapia lo strumento per andare oltre le parole. Si esprime attraverso canali comunicativi diversi che rafforzano le sue capacità creative attraverso un percorso di cura vero e proprio.

L’Arteterapia può essere utilizzata come terapia complementare in ambito clinico, per favorire il benessere oppure come trattamento specifico per intervenire su diverse manifestazioni di sofferenza e disagio psichico, relazionale e somatico (metodi espressivi in ergoterapia). 

Alla creazione di immagini segue l’elaborazione tramite il pensiero e la parola per aumentare la consapevolezza di sé.

 

Marijana Jufer

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