Paura e Ansia nei bambini

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In genere, nella delicata età compresa tra i 2 ed i 6 anni, paura e ansia nei bambini sono del tutto normali. L’ansia è fondamentale per la nostra sopravvivenza, è funzionale alla crescita ed aiuta i bambini ad affrontare situazioni nuove, a saper riconoscere il pericolo per difendersi. L’ansia è uno stato d’animo misto a paura, agitazione e preoccupazione per un evento che potrebbe accadere di cui si può essere consapevoli o meno.

L’ansia diventa disfunzionale e preoccupante quando è eccessiva, fonte costante di preoccupazione per qualcosa che non rappresenta un reale pericolo bensì nasce da interpretazioni o convinzioni sbagliate.

Come riconoscere l’ansia funzionale dai disturbi d’ansia?

E’ importante scoprirlo perché, quando si tratta di un disturbo, rappresenta un campanello d’allarme, un segnale che qualcosa non va, che il bambino ha bisogno di aiuto e non può farcela da solo. Soffre, evita determinati luoghi, situazioni o esperienze, prova angoscia e forte disagio. Ansa, paura immotivata possono rivelare un disagio, un trauma subito o qualcosa di sconosciuto che il bambino manifesta attraverso sintomi. L’abbandono, l’estraneo, le fantasie cupe, i disagi s’impossessano di lui e prendono il sopravvento.

Il disturbo si può riconoscere da specifici sintomi della durata di almeno 6 mesi.

I disturbi d’ansia rappresentano la patologia psichiatrica più comune e diffusa in età evolutiva. Diverse ricerche dimostrano che tali disturbi nell’infanzia sono legati a quelli in età adulta, a disturbi depressivi ed uso di sostanze psicoattive. Fobia specifica, agorafobia, ansia sociale, panico rappresentano problematiche che, nel corso degli anni, possono sfociare in altri disturbi psichiatrici.

E’ importante riconoscere ed agire in tempo, individuare il disturbo d’ansia nel bambino, le cause ed intervenire con la terapia giusta.

Paura e Ansia nei bambini: le possibili cause

Secondo R.Rapee, professore e ricercatore presso La Royal McQueire University (Australia), le cause che possono innescare e mantenere i disturbi d’ansia in età evolutiva sono:

fattori genetici: numerosi studi scientifici dimostrano la predisposizione genetica a sperimentare l’ansia;

temperamento del bambino, il carattere che influenza il modo di interpretare e rispondere agli eventi della vita;

fattori ambientali che includono la famiglia, lo stile educativo (e l’eventuale ansia) del genitore, gli amici, la scuola, le attività sportive ed altri contesti socio-culturali.

Stabilire con esattezza la causa responsabile dell’ansia in un bimbo non è semplice. Il più delle volte, non è mai un solo evento a provocare un disturbo d’ansia. Può entrare in gioco più di un fattore (genetico, ambientale, carattere).

Paura e Ansia nei bambini: quando preoccuparsi?

Per distinguere una fase critica di cambiamento nel bambino da un disturbo d’ansia vero e proprio bisogna osservare i sintomi.

Generalmente, l’ansia è funzionale alla crescita, aiuta il bambino ad attivarsi nel fronteggiare situazioni nuove, a riconoscere situazioni di pericolo allo scopo di difendersi. Nell’età compresa fra i 2 e i 6 anni è fisiologicamente naturale. Un trasloco, la separazione dei genitori, l’ingresso a scuola sono per lui eventi critici. Bisogna cogliere in lui questo genere di emozioni, rassicurarlo e prepararlo a qualsiasi circostanza che comporti un cambiamento nelle sue abitudini quotidiane.

Bisogna preoccuparsi quando paura e ansia sono eccessive, quando si manifestano fobie con conseguente angoscia, rifiuto di una situazione o di un oggetto specifico con crisi di terrore.

Un carico di ansia eccessiva incide negativamente su molti aspetti della vita di un bambino come risultati scolastici, nuove amicizie, armonia familiare. La sua ansia causa disagio in tutta la famiglia.

Il bambino si preoccupa eccessivamente e costantemente degli impegni scolastici, delle sue prestazioni sportive o sociali. Può risultare un perfezionista in perenne stato di tensione che lo spinge ad impegnarsi troppo o, al contrario, a rinunciare.

Disturbi d’ansia nel bambino: i sintomi

Paura, ansia, tensione, preoccupazione portano il bambino a vivere costantemente una sensazione di peso, oppressione abbinata ad uno stato di attesa per un avvenimento elaborato e vissuto come imprevisto o spiacevole.

Nel provare angoscia, il bambino manifesta ipervigilanza, difficoltà a rilassarsi, scatti motori, proteste e crisi in caso di separazione dalla madre, alterazione del ritmo sonno/veglia.

L’ansia cronica si manifesta con stati di inquietudine, collera, irritabilità, capricci, rifiuti, idee depressive, sensi di colpa.

Il bambino potrebbe soffrire anche di attacchi di panico che si manifestano attraverso sintomi:

neurologici: vertigini, scosse muscolari, tremori;

motori: prostrazione, agitazione;

somatici: tachicardia, palpitazioni, nausea, sensazione di soffocamento, dolori addominali e articolari, cefalea, vomito ;

vasomotori: sudorazione, brividi, senso di calore;

psichici: paura di morire o di impazzire, perdita di punti di riferimento, sensazione di estraneità, riduzione delle capacità di attenzione, distrazione, svogliatezza.

I disturbi più frequenti nell’infanzia sono:

disturbo d’ansia da separazione (dai genitori, persona di riferimento o abitazione);

disturbo d’ansia sociale per situazioni sociali temute o evitate come il giudizio degli altri o sentirsi osservati;

mutismo selettivo, incapacità di parlare in particolari situazioni sociali;

fobia specifica verso un oggetto o una determinata situazione (animali, puntura, altezze, vedere sangue, ecc.) che può portare a crisi di pianto, scoppi di collera, aggrappamento o immobilizzazione.

Disturbi d’ansia nei bambini: metodo cognitivo comportamentale (CBT)

E’ fondamentale riconoscere precocemente un disturbo d’ansia nel bambino per intervenire tempestivamente riducendo il rischio che si sviluppino problemi più gravi e difficili da trattare o patologie.

L’approccio terapeutico più efficace, in questi casi, è il metodo cognitivo comportamentale  (CBT, Cognitive-Behaviour Therapy). Numerosi studi clinici hanno dimostrato l’efficacia della CBT nel trattamento di disturbi d’ansia nei bambini e negli adolescenti.

Tra i principi su cui si basa la terapia cognitiva per i disturbi d’ansia, ricordiamo:

– insegnare a genitori e bambini il concetto di legame tra situazioni, pensieri ed emozioni, nonché a identificare e monitorare i pensieri ansiosi;

– spiegare l’effetto dato dalle distorsioni cognitive caratteristiche del pensiero ansioso;

– insegnare a mettere in discussione l’evento temuto e tecniche per trovare prove oggettive contro le previsioni scaturite dall’ansia del bambino:

– apprendere tecniche di rilassamento e la capacità di generare ‘pensieri calmanti’;

– programmare esposizioni graduate alle situazioni temute ed evitate dal bambino.

L’obiettivo della terapia non è eliminare del tutto l’ansia che ha una funzione importante ed un suo significato. Lo scopo è imparare a conviverci nel modo più funzionale possibile senza che interferisca o condizioni la vita.

Consigli utili

I genitori possono aiutare il loro bambino ansioso in vari modi:

– spiegandogli cosa sono la paura e l’ansia;

– ascoltandolo, cercando di capire le sue emozioni e di farle capire al bimbo;

– incoraggiandolo a non evitare le situazioni temute che gli creano ansia;

– sviluppando in lui un pensiero realistico e cercando di mantenere la calma;

– premiando i suoi sforzi nell’accettare i consigli ed i risultati ottenuti.

 

Marijana Jufer 

 

 

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