Timidezza e insicurezza. Come vincere?

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Può capitare a tutti di essere timidi, di manifestare insicurezza nel parlare in pubblico o nel compiere azioni semplici. Da dove nasce timidezza e insicurezza?

E’ importante chiederselo e tentare di superare il ‘blocco’ che condiziona la vita e può impedirci di dire o fare la cosa giusta al momento giusto, di raggiungere un traguardo, di crescere sul lavoro, nelle relazioni sentimentali, in pubblico. Come eliminare ansie e paure causate dalla timidezza? Come superarla?

Non esistono formule magiche, standard validi per tutti. Timidezza e insicurezza dipendono dalla storia unica di ognuno di noi, da qualsiasi esperienza sperimentata nel corso del tempo, come pure dalla percezione di noi stessi e delle nostre attuali possibilità.

Ecco come vincere timidezza e insicurezza.

Timidezza e insicurezza: da cosa derivano

La timidezza è un tratto della personalità che fa sentire un soggetto sempre fuori tempo e fuori luogo. Resta in un angolo, in silenzio, non esprime la sua opinione per timore di sbagliare, di essere giudicato dagli altri. Ne deriva un’estrema insicurezza quando deve affrontare una situazione o una persona.

Nessuno nasce timido. 

Le tre paure istintive che tutti noi abbiamo fin dalla nascita sono la paura dei forti rumori, di cadere e di essere abbandonati. Tutte le altre tipologie di paura vengono acquisite: si apprendono dalla famiglia, dalla scuola, dalle esperienze, dai media. Anche il meccanismo della timidezza ed il timore di essere giudicati rappresentano paure acquisite. Si tratta di costrutti psicologici: genitori, insegnanti, società, esperienze incidono sul nostro carattere. Un’esperienza passata, ad esempio un insuccesso, influenza ciò che siamo capaci di dire o di fare, può renderci insicuri, bloccati, incapaci di metterci in gioco, di sperimentarci.

La timidezza non è affatto una malattia: è un comportamento che, soltanto in casi davvero estremi, può causare disagio psichico.

In linea generale, il soggetto timido ha paura della reazione degli altri rispetto al proprio comportamento, teme il giudizio altrui e, perciò, evita di esporsi in pubblico.

La buona notizia è questa: ciò che viene acquisito, scritto nel diario della nostra vita può anche essere cancellato e corretto o sostituito con insegnamenti più utili e costruttivi.

Timidezza e insicurezza: come vincerle

Per sperare di superare la timidezza dovresti, innanzitutto, capirne le cause. 

Sei timido o introverso? Dovresti scoprirlo perché c’è una bella differenza. Essere timido è fonte di grande sofferenza, mentre essere introverso è generalmente un comportamento indolore.

Nel suo isolamento, il soggetto timido vive immaginando ciò che vorrebbe realizzare anziché vivere realmente. Si nutre di sogni.

Se scopri di essere timido abbiamo 4 consigli per te, utili per imparare a superare la tua insicurezza.

  1. Evita di definirti e giudicarti

Spesso, ti hanno definito o ti sei definito timido, impacciato, insicuro. Cambia atteggiamento: evita di definirti, inizia a dire che a volte sei timido mentre in altre circostanze hai agito in modo brillante.

Non chiuderti nel recinto delle definizioni assolute: a chiunque (anche a te) può capitare di essere timido a volte senza doverlo essere sempre.

Evita di usare un metro di giudizio verso te stesso, non farti condizionare troppo dai pregiudizi e non cercare un modello di perfezione che non esiste e di cui nessuno può vantarsi.

  1. Trasforma l’errore in esperienza

Quando si commette un errore, il più grosso sbaglio consiste nel non essere in grado di imparare da quell’errore. 

Nessuno può correggere azioni errate già commesse, non si può tornare indietro nel tempo per modificare ciò che è già avvenuto. Si può lavorare solo in proiezione di eventi futuri, prendere coscienza degli errori, imparare dagli sbagli commessi per evitare di commetterli di nuovo.

Hai questa possibilità da sfruttare ed è una grande sfida che devi assolutamente vincere.

  1. Impara l’autocontrollo

Ogni volta che provi ansia, agitazione, che arrossisci o inizi a sudare, fai respiri lunghi e profondi, lascia che il tuo cervello si ossigeni, torna lucido e riprendi in mano le redini della tua emotività. Si chiama autocontrollo.

Conosci meglio di chiunque altro le situazioni che ti creano ansia e ti rendono insicuro. Non rispondere in modo esagerato agli stimoli più banali, non dare troppo peso ed importanza a certe situazioni. 

Per misurare il carico emotivo che in genere ‘paghi’ per queste situazioni, guardati intorno, poi guardati dentro. Gli altri al tuo posto si sentono a loro agio mentre tu sei ansioso. Cosa ti impedisce di essere a tuo agio come gli altri? 

L’autocontrollo apre la mente e gli occhi: ti rende obiettivo, consapevole che non hai nulla da temere, che puoi affrontare la situazione con serenità e saggezza.

  1. Recupera l’autostima

Svalutarsi significa non dare il giusto valore a noi stessi, distorcere la nostra realtà interiore o dimostrare di non conoscersi abbastanza. Devi conoscerti per credere in te stesso e recuperare l’autostima.

Scopri le tue qualità, quelle che hai seppellito tutte le volte che gli altri ti suggerivano cosa dire e cosa fare.

Prendi coscienza delle tue qualità, del tuo essere unico, dei risultati che hai raggiunto e che puoi raggiungere. Non si può vivere prendendo a modello chi è migliore di noi: anche tu puoi migliorare e diventare ‘migliore’. Mentre guardi a chi è migliore di te non noti la fila alle tue spalle; la fila di persone che sono dietro di te.

Le persone migliori non sono da invidiare, non devono limitare le nostre azioni, anzi devono stimolarci a fare di più, a motivarci per raggiungere obiettivi e nuovi traguardi.

Quando la timidezza diventa fonte di grande disagio o un forte limite nell´autorealizzazione della propria vita ecco che si affaccia la necessità di andare a riparare o ricostruire le fondamenta sulle quali si erge tale atteggiamento. Può essere efficace un percorso di autoanalisi oppure un lavoro relazionale volto a ricostruire la base affettiva e relazionale con le relative competenze e costrutti interiori.

Marijana Jufer

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