Da dove nascono le aspettative

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Ogni giorno ci aspettiamo qualcosa di positivo nella vita in tutti i campi: le aspettative ci aiutano ad essere felici? La risposta è no, anzi è tutto il contrario. Si vivono momenti di felicità quando arriva una notizia o un evento inaspettato. Quando ci concentriamo sulle aspettative, non facciamo altro che programmare illusioni: se non si realizzano, l’illusione puntualmente si trasforma in delusione e frustrazione.

Chiediamoci da dove nascono le aspettative per capire quali limiti mentali rappresentano e come dominarle.

Creiamo aspettative quando anticipiamo mentalmente un futuro scenario positivo: l’attesa ci carica emotivamente sempre più, man mano che ci avviciniamo al nostro obiettivo. Non sempre le aspettative si realizzano. Come è giusto reagire quando vengono deluse?

Cosa sono e da dove nascono le aspettative

L’aspettativa è una convinzione personale riguardo ad eventi che possono verificarsi oppure no, un’ipotesi sul futuro.

Le aspettative possono nascere da un mix di esperienze, desideri, conoscenze dell’ambiente che ci circonda.

Possono essere di due tipi:

  • Aspettative automatiche, che si nutrono di desideri, credenze, illusioni, della cui origine non siamo pienamente consapevoli;
  • Aspettative riflessive che scaturiscono da un processo di analisi di diversi fattori, quindi più realistiche di quelle automatiche.

Quando un’aspettativa resta disattesa e ci delude, è importante capire cosa è andato storto e non lasciarci paralizzare dal senso di fallimento e da una carica emotiva negativa. Questo è uno stato che può trascinare alcune persone a immobilizzarsi nella vita senza poterne uscire. Se vi trovate in questo empass, più tosto che restare immobili, fatevi aiutare ad uscire da questa situazione affidando per un´attimo il volante a qualcun´altro che sa come portarvi fuori da lì.

Aspettative: funzioni, esempi

Le aspettative funzionano da preparazione all’azione con cui anticipiamo mentalmente eventi che si possono verificare.

Le nostre decisioni, il più delle volte, rappresentano un atto di fede: in tal senso, le aspettative sono una specie di bussola interiore. Il punto è che attendere che qualcosa accada non significa necessariamente che si verificherà: le aspettative non realistiche possono causare frustrazione e finire per giocarci brutti scherzi anziché aiutare a prepararci mentalmente all’azione.

Ecco 5 esempi di aspettative non realistiche espresse in pensieri e convinzioni personali:

  • le persone devono capirmi” (effetto del ‘falso consenso’ secondo cui il punto di vista degli altri deve corrispondere al nostro);
  • andrà tutto bene”: non basta dirlo, bisogna agire affinché le cose vadano per il verso giusto;
  • posso cambiarlo”, un pensiero frequente nelle relazioni. In realtà, è possibile aiutare una persona a cambiare, non decidere a priori di ‘ripararla’, cambiarla. Il suo cambiamento personale deve avvenire dall’interno;
  • la vita dovrebbe essere giusta”: non basta essere buoni per evitare eventi cattivi o eliminare problemi;
  • gli altri dovrebbero comportarsi bene con me”: dobbiamo accettare il fatto che ad alcune persone possiamo non piacere o non importare, bisogna sbarazzarsi dei pensieri idealistici.

Aspettative deluse: conseguenze

Le aspettative non sono dannose finché servono a darci un quadro generale di ciò che potrebbe verificarsi in futuro. Iniziano a creare problemi quando ci aspettiamo che la vita proceda in base ai nostri desideri o sogni ad occhi aperti. In tal caso, delusione e frustrazione prenderebbero il sopravvento nella nostra vita, agirebbero da killer della felicità.

Potrebbero innescare in noi un senso di fallimento, inciderebbero negativamente anche nelle relazioni sociali.

Non è facile sbarazzarsi delle aspettative ma non è neanche necessario. Basta dominarle cercando di distinguere le aspettative realistiche da quelle non realistiche.

Le ‘giuste’ aspettative racchiudono in sé una buona dose di scetticismo nei confronti di risultati totalmente appaganti ed a breve termine.

Per trovare la giusta via di mezzo, occorre analizzare l’ultima aspettativa e capire perché ci ha deluso e ci ha fatto male, altrimenti resterà un tabù. Chiediamoci, ad esempio, se abbiamo puntato troppo poco sulle nostre abilità, se abbiamo calcolato male i tempi, ecc.

Come dominare le aspettative

Puoi dominare o, quantomeno, aggiustare le tue aspettative per gestirle e renderle pedine costruttive nella tua vita. Ecco come:

  • Fare una netta distinzione fra desideri e doveri. I doveri sono aspettative imposte dalla famiglia e dalla società. Quando fai il tuo dovere, ti aspetti una ricompensa: se non arriva resti deluso. Se non fai il tuo dovere, ti senti in colpa. In entrambi i casi vivi in uno stato emotivo negativo. Bisogna sbarazzarsi delle aspettative proprie e degli altri, liberarsene per entrare in contatto con le nostre passioni, i desideri più autentici, fondamentali per raggiungere obiettivi concreti;
  • Godersi di più il presente. Le aspettative sono costituite da frammenti di passato e di futuro, non di presente. Il presente è tutto ciò che viviamo davvero, qui e ora, e che ci aiuta a costruire aspettative realistiche. Concentrarsi troppo o unicamente sul futuro può essere una trappola, all’attesa bisogna preferire l’azione per evitare che il presente ci sfugga o di perdere altre opportunità che non riusciamo a vedere;
  • Assumersi le responsabilità delle proprie decisioni perché le aspettative sono possibilità, non certezze. Se vuoi che un evento accada davvero devi agire, non aspettare qualcosa dagli altri o che gli altri ti capiscano. Bisogna prendere in mano il controllo dei nostri desideri con le azioni, avere fiducia nel nostro potenziale, lottare per raggiungere obiettivi;
  • Separare le aspettative realistiche e non. Steve Lynch affermò che le aspettative non realistiche sono risentimenti premeditati, sono destinate a non realizzarsi. Bisogna desiderare senza mai perdere di vista la realtà;
  • Comunicare le proprie aspettative agli altri per comprendere la loro effettiva disponibilità ad aiutarci;
  • Controllare la mente in attesa delle aspettative considerandone l’incertezza, vivendo ogni situazione senza anticipare il risultato;
  • Preparare un piano B, un’alternativa concreta a progetti che possono o non possono realizzarsi. Bisogna aspettarsi il meglio ma anche pianificare il peggio e prepararsi all’imprevisto.

Marijana Jufer

Consulente ad orientamento analitico esistenziale, Master coach e insegnante Emodeling…

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