Disturbi di ansia e paure

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Ansia e paure ‘sane’ costituiscono emozioni comuni necessarie: segnalano situazioni allarmanti e ci spingono a difenderci o allontanarci da un pericolo. Quando la situazione di pericolo non è imminente né reale ma frutto di costante allarme derivante da pensieri negativi, esagerati, ossessivi riferiti a rischi ipotizzati e temuti ma non concreti, possono insorgere disturbi di ansia e paure. Tali disturbi possono seriamente compromettere il benessere personale, le relazioni sociali e lavorative, condizionando e limitando pesantemente la vita. Il soggetto adotta comportamenti di difesa per evitare situazioni che considera pericolose, comportamenti che limitano l’esistenza.

Ansia (dal latino angĕre, che significa stringere) è un termine usato in generale per indicare una serie di reazioni comportamentali, cognitive e fisiologiche ad uno stimolo considerato minaccioso e che pensiamo di non poter affrontare.

Se l’ansia normale (fisiologica, di allarme) rappresenta una tensione psicofisica che porta ad azioni utili alla sopravvivenza e all’adattamento, l’ansia patologica è motivo di disturbo psichico che, al contrario, limita le capacità di adattamento di una persona. Chi soffre di disturbi d’ansia si trova in uno stato d´incertezza, viene colto da sentimenti spiacevoli e pensieri negativi. Può provare paura verso qualcosa di non immediatamente riconoscibile o verso eventi, oggetti: la paura può riguardare la possibilità di correre un pericolo imminente o a lungo termine. 

L’ansia patologica può associarsi ad altri problemi psicologici e psichiatrici (depressione, schizofrenia, mania, disturbi di personalità) oppure a conflitti irrisolti.

Quali sono le cause, i sintomi dei disturbi di ansia e paure? Come curarli?

Disturbi di ansia e paure: cause

Non sono state chiarite del tutto le cause dell’ansia. L’unico aspetto confermato è che concorrono diversi fattori che danno origine ai disturbi d’ansia.

Tra questi fattori di rischio, segnaliamo:

  • Fattori ereditari: da alcuni studi è emerso che, nel 50% dei casi, chi soffre di disturbi d’ansia ha almeno un familiare colpito da una patologia simile;
  • Fattori biologici: studi condotti sul cervello umano hanno riscontrato un legame tra ansia e quantità alterate di alcuni neurotrasmettitori (ad esempio, ridotta disponibilità di serotonina e di GABA, eccessiva produzione di noradrenalina);
  • Fattori inconsci legati ad un conflitto psicologico che potrebbe risalire all’infanzia per, poi, svilupparsi in età adulta. Secondo Freud, tale conflitto innesca meccanismi di difesa per allontanare dalla coscienza il conflitto stesso trasferendolo in un’area inaccessibile della mente (inconscio). 

Disturbi di ansia: i sintomi

I sintomi dell’ansia che sfocia in disturbi veri e propri possono variare da un individuo all’altro.

Si suddividono in sintomi cognitivi, comportamentali e fisici.

Sintomi cognitivi

I sintomi cognitivi dell’ansia sono: 

  • Sensazione di allarme e pericolo imminente che tende a crescere;
  • Paura di morire, impazzire, perdere il controllo;
  • Comportamenti protettivi cognitivi;
  • Vuoto mentale;
  • Induzione di ricordi, immagini e pensieri negativi;
  • Sensazione di essere osservati;
  • Apprensione, incapacità di rilassarsi, tensione interna;
  • Ipervigilanza;
  • Inquietudine;
  • Irritabilità;
  • Difficoltà a concentrarsi, scarsa attenzione;
  • Disturbi del sonno;
  • Disturbi della memoria;
  • Sensazione improvvisa (spesso immotivata) di panico.

Sintomi comportamentali

I sintomi comportamentali dell’ansia si traducono nella tendenza di esplorare l’ambiente, andare in cerca di rassicurazioni, spiegazioni, vie di fuga, evitare la situazione temuta, comportamenti protettivi, di sottomissione e anassertivi (incapacità di esprimere i propri sentimenti, soprattutto quelli negativi).

Sintomi fisici

L’ansia patologica si manifesta con chiari sintomi fisici (neurovegetativi):

  • Tremore;
  • Tensione muscolare;
  • Palpitazione (tachicardia, aritmia);
  • Aumento del battito cardiaco;
  • Dolore toracico e senso di oppressione toracica;
  • Sudorazione eccessiva;
  • Disturbi dell’apparato gastro-intestinale, nausea, diarrea;
  • Debolezza e stanchezza;
  • Vertigini e sensazione di testa leggera;
  • Svenimento imminente;
  • Formicolio in diverse parti del corpo;
  • Derealizzazione (sensazione di irrealtà) e depersonalizzazione (sentirsi distaccati da se stessi);
  • Difficoltà di respirazione e respiro accelerato, sensazione di soffocamento;
  • Sensazione di instabilità e squilibrio;
  • Difficoltà di deglutizione;
  • Vampate di freddo o di calore;
  • Dispnea (fame d’aria);
  • Bocca secca;
  • Sensazione di nodo in gola;
  • Minzione frequente.

I sintomi fisici, spesso, spaventano peggiorando l’ansia e generando la cosiddetta ‘paura della paura’.

Disturbi di ansia e paure: quali sono

Sulla base della classificazione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali 5° edizione (DSM-5), i disturbi d’ansia noti e diagnosticabili sono:

    • Fobie specifiche (spazi chiusi, aereo, ragni, cani, ecc.);
    • Disturbo d’ansia generalizzata;
    • Fobia sociale;
    • Disturbo d’ansia da separazione;
    • Disturbo di panico;
    • Ipocondria (angoscia e paura legate al timore di avere una grave malattia non diagnosticata, che non passa neanche dopo accertamenti medici che la escludono);
    • Disturbo d’ansia indotto da sostanze/farmaci;
    • Mutismo selettivo;
    • Agorafobia;
    • Disturbo post-traumatico da stress;
    • Disturbo ossessivo-compulsivo e correlati (pensieri fissi ed ossessivi, comportamenti ripetitivi);
    • Alcuni disturbi sessuali (inclusa l’ansia da prestazione);
    • Disturbi di personalità.

Disturbi di ansia e paure: come interviene la terapia e/o la consulenza

Se i disturbi di ansia e paure diventano estremi e incontrollabili, è necessario l’intervento terapeutico mirato allo specifico disturbo di cui soffre il soggetto.

Per i disturbi d’ansia fortemente invalidanti il trattamento terapeutico è il più indicato, in particolare quello basato sulla terapia cognitivo-comportamentale che ha dimostrato un livello di efficacia molto elevato in centinaia di studi scientifici. Nella comunità scientifica viene considerata la terapia di prima scelta per la cura dell’ansia patologica. 

L’ansia può essere trattata con la consulenza in analisi esistenziale (Emodeling),  l´Ergoterapia  (anche in combinazione con tecniche di rilassamento o terapia farmacologica). Attenzione, però: i farmaci ansiolitici (specie le benzodiazepine) e antidepressivi devono essere utilizzati occasionalmente e per brevi periodi. Gli ansiolitici, se assunti oltre il periodo consigliato, possono causare problemi di assuefazione ed astinenza peggiorando la situazione. I farmaci antidepressivi possono risultare efficaci ma solo temporaneamente e presentano effetti collaterali (sonnolenza, aumento di peso, problemi gastrointestinali, disfunzioni sessuali, ecc.). 

Spesso, i disturbi d’ansia non rispondono bene ai trattamenti farmacologici.

La consulenza in analisi esistenziale (Emodeling) indaga sull’origine del problema per rendere l´allievo consapevole del proprio stato psicofisico allo scopo di correggere l’interpretazione disfunzionale dei segnali che provengono dal corpo. Il soggetto impara a comprendere meglio le proprie emozioni, a gestire più efficacemente le situazioni ansiogene. In un secondo momento si va a a costruire una nuova base esistenziale, senza gli “interruttori” ansiogeni disfunzionali. Si continuerà a provare una sana ansia necessaria alla propria vita e al proprio agire il meglio di sé possibile.

 

Marijana Jufer

 

Consulenza in analisi Esistenziale,

Master Coach e insegnante Emodeling

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