Il bambino, l´inconscio e come uscirne

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I bambini vivono costantemente immersi nella dimensione inconscia in quanto nel percorso dello sviluppo fino ai 14 anni circa si cela la costruzione e le ali del proprio mondo interiore che lo guideranno per il resto della vita. In questi primi anni i bambini hanno la vista per vedere ciò che sono i vissuti e le ferite portate inconsciamente dagli adulti che lo circondano e a ogni momento tenteranno di mettere in scena le richieste che gli vengono fatte.

Spirali conflittuali

Ci inoltriamo così all’interno delle spirali conflittuali che portano la relazione in una dimensione agita, guidata dal contenuto inconscio portato dal´adulto, che il bambino mette in scena accostandosi alla richiesta che gli viene fatta. Ad esempio: se un genitore ha una ferita abbandonica e pertanto la sua mente è formata a rivivere costantemente questa situazione dolorosa il bambino non farà altro che come una spugna adeguarsi e mettere a disposizione del genitore esattamente quei comportamenti che lo mettono in subbuglio portandolo così a provare quello che vorrebbe evitare. In questo modo l´adulto finisce per riversare il giudizio, erroneamente, sul proprio bambino trasmettendogli così, in modo esperienziale, lo stesso dolore che vive costantemente.

Osservarsi

Arriva il momento in cui ci vuole forza per fermarsi e osservarsi come foste uno spettatore di voi stessi. A questo punto la domanda è: mi sto comportando come si sono comportati con me? Trovate chi state mettendo in scena, voltatevi e guardate in faccia colui che vi ha trasmesso questo insegnamento che porta sofferenza e non soluzioni e armonia relazionale. Imparate a giudicare il comportamento e il conseguente stato che vi ha generato. Se lo stato di angoscia è presente c’è un modo per uscirne definitivamente senza ripercorrere la medesima clip in un loop infinito: uscire dalla proiezione e cambiare la scena con i relativi comportamenti. Non basta solo cambiare il comportamento, va modificato anche l´imprinting emotivo sul quale poggia. Senza questo non avviene un vero cambiamento ma solo una nuova finzione che peraltro non genera nuovi stati e tanto meno una nuova visione dell´accadere della vita e prima o poi si ritorna alle solito cose e al solito loop.

Trascendere

Non diciamo che tutto questo sia semplice ma lo è anche con le persone giuste. Prima occorre crearsi un apertura, il desiderio di costruire nuovi orizzonti, più funzionali e potenzianti.

Non c’è un modo per risparmiarsi la vita e tutto ciò che porta ma ci sono svariati modi per affrontare tutto e viverla in ogni suo granello senza tralasciare alcun pezzo.

Il senso di colpa

Occorre sbarazzarsi del senso di colpa e assumersi tutte le responsabilità anche quando certe azioni poggiano su apprendimenti non desiderati ma imposti in un passato dove non c’era una vera possibilità di scegliere.

Se avete sbagliato, avete sbagliato e basta. È più facile agire riconoscendo un errore e non ripeterlo più che restare in un´ immaginaria innocenza che non porta ad altro che a restare in sospensione scappando dalla realtà e fuggendo dalla vita stessa. Che senso ha scappare? Se hai sbagliato si può dire: – Ho sbagliato.

Gli errori si pagano e pertanto bisogna pagarli anche se questo vuol dire perdere tanto nella propria vita. Perdere però insegna a non rifarlo più e a creare un esperienza che fissa in modo deciso quel´erre dando la possibilità di imparare da esso e non ripeterlo più. In altro modo si continuerà a riproporre gli stessi schemi sbagliati senza fine.

Mi capita sempre così

Certo che capita sempre la stessa cosa se non si fa nulla per cambiarla. Non basta dire adesso non lo faccio più perché finché non ci si ferma e si affronta il proprio agire in modo consapevole e non si correggono le proprie spinte, convogliandole nelle direzioni desiderate, le scene saranno le stesse. Spesso come spiegazione di questo sento parlare del Karma, del Destino, e altro. Bella spiegazione razionale ma che in fondo alleggerisce da un cosa: l’angoscia.

Uscire dell´angoscia

occorre uscire da una situazione angosciante affrontandola, altrimenti sarà solo un spostare il tutto per dimenticarsi per un´attimo di ciò che è li e ti guarda dritto negli´occhi come un lupo affamato. Guardalo con coraggio. Finché ne hai paura ne sarai schiavo e esso ti trascinerà costantemente qua e la come un cagnolino al guinzaglio che non riesce mai ad anticipare dove vuole andare il suo padrone e non riesce mai a prevedere che cosa accadrà.

Prevedere gli eventi

Non tutto si può prevedere, ci sono cose che bisogna affrontare e basta ma ci sono anche molte cose che si possono pianificare e prevedere e sono molte di più di quelle sulle quali non abbiamo proprio nessun potere.

Forza, coraggio e a volte una dose di rabbia

Un propulsore potente che genara un movimento costante nella vita umana è il desiderio. Chi non desidera non si muove, chi non sente non si muove e resta ancorato a un immobilità melanconica, terrificante in una sorta di anestesia e morte in vita. Certo che l’annullamento di ogni sensazione è anche appagante in un certo senso, ci priva delle angoscia e ci rende tutto controllabile e più prevedibile. Solo la domanda sorge spontanea: ma veramente credi di poter controllare e gestire così poche cose? Il punto è che non riesci a gestire te e pertanto rendi l’ambiente intorno a te il più possibile calmo, fermo e poco stimolante. Però purtroppo perdi il movente della vita, perdi la soddisfazione e una serie infinita di sentimenti e solidi pilastri che rendono il vivere un esperienza meravigliosa.

Paura del Desiderio

Perché si teme il desiderio? Perché può travolgere e trascinare con se verso una passione incontrollabile. Quando la spinta del desiderio è così incontrollata è giusto temerla poiché può portare in modo rapido alla perdita di confini e di struttura. A volte tutto ciò è necessario ma si sa che questo tipo di percorso va fatto solo se accompagnati e guidati altrimenti è una follia che rischia di restare tale se non è già successo. Il desiderio sta alla base delle dipendenze e quando queste ultime sono distruttive è il caso di fare qualcosa per uscirne. Per concludere, possiamo dire che se si temono i propri desideri in qualche modo non si conoscono e si ha paura di vederli. Ciò che di oscuro si teme in se stessi cela ciò che ci fa vibrare, occorre conoscere le proprie leve per saperi usare con profitto.

Costruire

Quando partiamo con un nuovo progetto in fondo facciamo delle previsioni e creiamo un film futuro sul come si svilupperà. La cosa interessante è che ognuno ha il suo modo di vedere lo sviluppo del progetto e il processo creativo. In realtà non si sa dove davvero si arriverà ma si sa che si sta andando e viaggiando in una direzione. Strada facendo si svolgerà la costruzione e alla fine, restando aperti, potremmo stupirci del risultato finale se la porta dell´ignoto può essere lasciata aperta. Come detto spora: alcune cose sono prevedibili e gestibili, altre no. Solo nel mettere insieme inconscio e il conscio si potranno raggiungere cose mai viste.

E ad un certo punto occorre la fede

Credere in sé stessi e vedersi è possibile attraverso occhi altrui, attraverso azioni, reazioni e relazioni con altri. Questo non vuol dire dipendere costantemente dalle opinioni altrui ma poter dare piacere all’altro e ricevere piacere. Scorgersi in una relazione è ciò che ci è possibile fare, in altro modo si resta incastrati nel proprio mondo fantastico creando molti personaggi che si vorrebbe essere ma che di fatto senza che ci sia un’altra/o a riconoscerti il talento non ne puoi vedere le dimensioni. Le persone che fingono e danno riconoscimenti dove non ci sono talenti, confondono, mentono e fanno solo del male a chi hanno di fronte nonchè, e sopratutto, anche a se stessi. Mentire per mantenere una relazione evitando qualsiasi conflitto è come suicidarsi e portarsi dietro anche le persone che si hanno accanto. Non apriamo qui il capitolo adulti che fingono e bambini ma ne parlerò prossimamente.

Ora hai spunti per nuove riflessioni per lavorare con il tuo pensiero.

Sono qui

Marijana Jufer 

 

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