Il cambiamento

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Cambiare

Il cambiamento non vuol dire cambiare se stessi ma distruggere i muri che ci allontanano dalla realizzazione di noi stessi. Vuol dire iniziare a vedere una realtà diversa da quella che guardiamo abitualmente e che come tale provoca emozioni che vengono continuamente ricercate in quanto motore delle azioni.

C´è in quel luogo dell´inconscio un libro personale di ognuno.

Fintanto che continui a guardare lo stesso film della tua vita esso si ripeterà costantemente. Occorre cambiare il proprio inconscio per poter cambiare la propria realtà.

Come?

Innanzitutto attraverso la realtà che viene percepita e messa sotto osservazione per scorgere il seme dal quale nasce e estirparlo come un erbaccia non utile nel proprio giardino.

Se si immagina una vita ideale che non corrisponde al proprio desiderio finirà per essere una vita a servizio dei desideri altrui. Se si immagina una vita più vicina al proprio desiderio non resterà da far altro che abbattere i propri muri per poterla realizzare. Non sono le cose esterne a mettere un limite alla propria realizzazione ma sono i moti interni. I complessi e una serie di difese poste in luoghi in cui non permettono di perseguire la propria strada e soddisfare i propri sogni.

Se il sogno è quello di diventare ricchi e avere tanti soldi pensando di poter poi avere e fare ciò che si vuole… si finirà per essere schiavi di quel sogno seguendo con invida chi si pensa abbia quella vita.

Ogni vita è a sé. Se proprio si vuole sbirciare nella vita di chi possiede enormi ricchezze in denaro probabilmente si può scorgere una umanità che viene messa a dura prova in quanto l´emotività che porta questo tipo di vita richiede un alto grado di sopportazione e un basso livello di “sensibilità”. Non si può essere “empatici” e sensibili e gestire un patrimonio finanziario grande. Questo tipo di vita richiede di saper gestire le complessità e le proprie regole.

Come cantava la principessa: i sogni son desideri di felicità…

Occorre guardare i propri sogni, i propri desideri e la propria vita come dimensione desiderata e appagante.

Dover cercare delle emozioni molto forti per sentire la vita scorrere porta a cercare di costruire castelli molto grandi per poter avere quell’accesso a se stessi. D´altra parte esiste anche questo volersi isolare dalla massa per non essere toccato costantemente nelle proprie ferite.
Tra le innumerevoli vie ne possiamo vedere due. Una è appunto quella della ricchezza che permette di avere molte persone al proprio servizio che fanno da scudo e l´altra è quella dell´isolamento nel proprio modo interiore oppure nel proprio spazio.

Ognuno sceglie quella che per lui è più sopportabile ma entrambe hanno la loro realizzazione nel momento in cui ciò che creano in quelle dimensioni viene esposto al mondo. Continuamente si cerca un nascondiglio per poter tirare fuori se stessi. Infine si ha bisogno del riconoscimento per non impazzire.

Ogni essere umano ha bisogno che la sua realtà sia riconosciuta e le sue creazioni in questo modo diventano reali in quanto condivise e pertanto esistenti.

Essere un fantasma

Quando si vive la situazione di trasparenza, dove non si è visti, si alimenta la follia. Un bambino quando nasce senza due mani che lo accolgono e che gli danno affetto muore. Senza nessuno che lo riconosce muore poiché non esiste e se non esiste non sente, senza sentire non si muove niente e tanto meno la vita stessa.

Si nasce e si cresce nelle relazioni 

L´essere umano nasce nella relazione e in essa si sviluppa la spinta a muoversi attraverso il desiderio. Prima di giungere al desiderio occorre aver provato delle belle sensazioni piacevoli che in seguito si potranno desiderare. Senza quest´esperienza appagante il piccolo umano e anche l´adulto poi vive in una sorta di immobilità e apatia. Se non può essere visto e se attraverso l´altro non può provare soddisfazione non riesce a vivere. Non si riesce a sopportare l´angoscia dell´alienazione, della deprivazione e dell´assenza di umanità.

Siamo esseri sociali e se non c´è un sociale che rispecchia e approva non siamo niente.

Chi ha osato

Diversi personaggi nella storia hanno pagato a caro prezzo il loro essere fuori dal coro cercando di portare a conoscenza di altri la loro visione del mondo. In una società però difficilmente ogni membro riesce a esporre la propria visione ma si tende ad omologarsi , tradendo le proprie percezioni per assecondare quelle del gruppo. In un gruppo ideal indennitario non ci potrà essere una visione ricca della realtà in quanto l´angoscia del diverso e del non riconoscimento farà leva su tutti. Sopportare questa identità riflessa è un bel lavoro.

La vedo come te finché non la vedo diversamente.

La vedo diversamente ma non nego che la tua realtà sia vera. Sappi che ne esistono diverse altre nello stesso momento.

Saremmo ricchi se ognuno potesse nella stessa situazione ascoltare le realtà differenti per in fine scorgerne una parte condivisa ma il difficile è accettare che non sarà tutta poiché siamo diversi e una ricchezza per questo.

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