La Logoterapia di Viktor Frankl

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L’uomo decide e continuerà sempre a decidere ciò che è e ciò che sarà. La logoterapia di Viktor Frankl, terza scuola viennese di psicoterapia dopo la psicoanalisi di Sigmund Freud e la psicologia individuale di Alfred Adler, punta alla riscoperta del significato (logos) dell’esistenza. 

Questa forma di analisi esistenziale, nota dagli anni ’40, si concentra sulla scoperta del senso della vita in modo originale: fa emergere l’unicità di ogni essere umano che è alla base della sua libertà e della sua responsabilità. 

La libertà consente all’uomo di rifiutare il dominio di forze esterne o interne. 

La responsabilità lo spinge verso qualcosa di diverso da sé: esseri umani con cui confrontarsi o significati da realizzare.

Per Viktor Frankl, la volontà di piacere (Freud) e di potere (Adler) sono il risultato di una volontà di Senso frustrata.

Lo psichiatra e neurologo austriaco sosteneva che arte, letteratura, religione e cultura in genere che tendono alla ricerca di un significato sono noumeni, la base per trovare un senso dell’esistenza. “Questa spinta a trovare un senso nella vita di ciascuno è la forza primaria nell’uomo”.

Logoterapia di Viktor Frankl: il senso e la responsabilità di vivere

La logoterapia, in termini pratici, è un metodo che consente di farci scoprire il Senso delle circostanze dolorose e difficili della nostra esistenza per superarle. Le sofferenze diventano opportunità di crescita per vivere pienamente la vita. Si concentra sulle esperienze dei valori.

Sottolinea il concetto di autodeterminazione. L’uomo può affrontare attivamente qualsiasi condizionamento: ha la responsabilità (capacità) di rispondere al significato individuale di tutto quello che la vita chiede. Ogni persona è unica, irripetibile ed è chiamata a scoprire e realizzare il suo Senso unico.

Ognuno può trovare il senso solo in se stesso attraverso i valori:

di creazione (la sua attività nel mondo);

di esperienza (ricevere dal mondo);

  di atteggiamento (affrontare le difficoltà della vita).

E’ lo spirito umano che ci rende unici.

Da una parte, dobbiamo scoprire il senso della nostra esistenza perché ne siamo responsabili. Dall’altra, il significato ultimo della vita va oltre la nostra comprensione e tale deve restare. Mentre lo perseguiamo, dobbiamo avere fede in questo senso ultimo dell’esistenza.

 

I tre principi della logoterapia

I tre principi base della logoterapia di Viktor Frankl sono:

libertà di volontà, capacità umana di auto-allontanamento che ci permette di vedere noi stessi, accettarci, visualizzarci e regolarci. Possiamo, in questo modo, essere liberi dagli istinti, dall’ambiente e dall’eredità, da tutto ciò che ci condiziona. La libertà è strettamente collegata alla responsabilità. Siamo liberi di essere responsabili e responsabili in quanto liberi. Siamo gli unici responsabili del senso e dei valori della nostra esistenza;

volontà di senso, di un significato da scoprire e di cui raggiungere la pienezza. La volontà di senso non tende al piacere, al potere. Lo scopo è incontrare il significato della vita per essere felici;

senso della vita che è unico come è unico ogni essere umano. Dobbiamo scoprire il senso della nostra vita e lo possiamo fare attraverso tre vie: realizzazione di valori, esperienza, limiti da superare. Il senso della vita va scoperto e realizzato.

Tecniche della logoterapia

Sono sostanzialmente due le principali tecniche del modello logoterapico:

– “l’intenzione paradossa” che consiste nell’amplificare il sintomo per arrivare all’autodistanziamento, nel desiderare ciò che si teme attraverso la forza dell’umorismo. Ad esempio, un individuo che soffre di tremori alla mano dovrebbe desiderare di tremare al punto tale da provocare un terremoto;

– la “dereflessione” che consiste nello spostare l’attenzione da sè verso qualcuno o qualcosa.

 

La nevrosi noogena e la nevrosi di massa

La logoterapia ha introdotto il concetto di nevrosi noogena (che si affianca a quella psicogena ed endogena) ed il concetto di nevrosi di massa (collettiva).

Aver predetto la diffusione della nevrosi di massa vent’anni prima (anni ’50) che si verificasse (anni ’70) avendone fornito la terapia negli anni ’30 ha del profetico.

Viktor Frankl ripeteva spesso: “Ogni epoca ha la sua nevrosi e richiede una sua psicoterapia“. Questo concetto resta, tuttora, fortemente attuale coinvolgendo psicologi, insegnanti, educatori, operatori sociali, medici. 

I temi affrontati dalla logoterapia restano attualissimi e si ricollegano ai disagi della società contemporanea (dipendenza, aggressività, suicidio, disturbi sessuali, stati fobici, ossessivi, compulsivi) suggerendo la necessità di terapie individuali, essendo ogni essere umano unico.

Uno psicologo nei lager

Viktor Emil Frankl, nato a Vienna il 26 marzo 1905, sopravvisse a ben 4 campi di concentramento (Türkhein, Kaufering, Theresienstad e Auschwitz).

Il campo di concentramento era il totale annullamento di ogni significato, l’azzeramento di qualsiasi scopo esistenziale.

Durante il periodo dell’Olocausto, scrisse il suo libro più famoso: “Uno psicologo nei lager” (1946). Racconta le sue esperienze nei campi di concentramento ma anche le bellezze dello spirito umano. Si può trovare un significato anche nelle circostanze più terribili. Nei momenti più bui della vita, l’uomo può conservare una traccia di indipendenza mentale e libertà spirituale.

Frankl ha affrontato una problematica di cui molte persone si lamentano ancora oggi: l’avvertire una totale e irrimediabile insensatezza della propria vita.

Non c’è traccia di moralismo nel suo libro verso chi perde il senso della vita, nessuna risposta etica, soltanto strategica.

La logoterapia chiede ai pazienti di costruire uno spazio immaginario dove orientarsi per trovare un significato più profondo della propria vita, una risposta alle situazioni più insostenibili.

 

 

Bibliografia

FRANKL, V. (1966), Arztliche Seelsorge, tr. it. Logoterapia e analisi esistenziale, Morcelliana, Brescia 1977

Domenico Bellantoni (2011), L’analisi esistenziale di Viktor Emil Frankl, 2 voll., LAS, Roma

Daniele Bruzzone (2012), Viktor Frankl. Fondamenti psicopedagogici dell’analisi esistenziale, Carocci, Roma.

Viktor Emil Frankl (2007), Uno psicologo nei lager, Edizioni Ares, Milano.

Enrico Girmenia (2003), L’analisi esistenziale. Disagio esistenziale e insorgenza delle nevrosi nel pensiero di Viktor Frankl, Armando, Roma

 

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