Da diversi anni a questa parte, si stanno diffondendo sempre più le pratiche filosofiche. Nulla a che vedere con la filosofia astratta, slegata dai problemi quotidiani. Si tratta, al contrario, di qualcosa che riporta alle origini stesse della filosofia, alle sue funzioni più concrete. Pensiamo a Socrate (V sec. a.C.), padre del pensiero filosofico in Grecia. Socrate andava in giro per Atene risvegliando le coscienze, faceva continue domande alle persone sul significato di ogni cosa. La sua filosofia era una pratica di vita quotidiana. Stimolava chiunque al dialogo, alla riflessione. Mettere in moto il pensiero.
Le odierne pratiche filosofiche (in particolare, i Cafè Philò) rappresentano un ritorno alle origini della filosofia. Mettono in discussione idee precostituite e consolidate, risvegliano lo spirito critico, diffondono il dialogo filosofico nei luoghi pubblici.
Tutto ciò che apprendiamo ed acquisiamo dalla nascita attraverso l’educazione e la società non viene messo in discussione. Viene ritenuto necessario oppure ovvio: perdiamo così il piacere e la capacità di pensare, riflettere, mettere in discussione idee universali che non sono nostre ma che modellano i nostri comportamenti.
Abbiamo dimenticato che sono i nostri pensieri, idee a dare un senso alle nostre azioni.
Ogni pratica filosofica ha lo scopo di porci domande, stimolare il dubbio, ritrovare il piacere di pensare e cercare nuove soluzioni ai problemi esistenziali.
Le 4 principali pratiche filosofiche
Le pratiche filosofiche tendono alla crescita personale, esistenziale, intellettuale, sociale. Sono rivolte a tutti coloro che, pur non avendo nessuna conoscenza filosofica, vogliono accrescere la propria autoconsapevolezza.
Esistono diverse metodologie e strumenti, tutti convergono verso lo stesso obiettivo: la riflessione, il dialogo, la comunicazione, il confronto con gli altri, la discussione, l’ascolto, la gestione di principi, emozioni, sentimenti e visioni del mondo che influenzano comportamenti e scelte.
La capacità dialogica si identifica con l’azione: la pratica filosofica è volta ad un reale mutamento della propria vita. La filosofia è strettamente legata alla vita, non è qualcosa di astratto: perciò, si preferisce chiamarla pratica filosofica.
Esistono diverse metodologie di pratica filosofica nel mondo.
Tuttavia, le principali pratiche filosofiche sono le seguenti:
– Dialogo socratico;
– Comunità di ricerca;
– Cafè Philò;
– Counseling filosofico individuale.
Dialogo socratico
Come abbiamo accennato all’inizio, nessuno meglio di Socrate ha saputo dimostrare quanto la filosofia sia innanzitutto prassi quotidiana.
La pratica filosofica è intesa come esperienza vissuta con gli altri, un pensare con gli interlocutori. Questa prassi richiede ed affina la capacità di ascoltare gli altri, di argomentare in modo logico e razionale, di esprimere le proprie opinioni in modo corretto e preciso.
Il dialogo socratico è il metodo adottato da Socrate nei dialoghi platonici.
In tempi attuali, si riferisce alla pratica filosofica elaborata e adottata in Germania da Leonard Nelson, a partire dagli anni ’20.
La sua caratteristica è lo sforzo comune di trovare la verità sul tema oggetto di discussione. Partendo da una domanda oggetto di indagine, si va alla ricerca di una risposta soddisfacente.
Comunità di ricerca
La Comunità di ricerca (community of enquiry) non è finalizzata soltanto ad affinare consapevolezza e conoscenza nel gruppo o negli individui. La comunità di indagine stimola il confronto e la capacità di lavorare insieme.
La comunità fa la sua indagine filosofica attraverso una ricerca aperta, rispettosa, onesta intorno ad un argomento che stimoli la discussione. Può trattarsi di un testo, un’opera d’arte, un film. La discussione della comunità di indagine viene guidata da un filosofo/facilitatore.
Lo stimolo o gli stimoli iniziali si sviluppano in una serie di domande e di parole chiave destinate a diventare i punti di riferimento per far circolare il pensiero del gruppo. La finalità è individuare idee e problemi.
La Comunità di ricerca è una pratica filosofica avviata e consolidata nella cultura anglo-americana sotto la spinta del concetto deweyano di educazione e conoscenza come ricerca.
Negli anni ’60, questa pratica ne ha ispirata un’altra: la Philosophy for Children (filosofia in pratica con i bambini) di Matthew Lipman.
Cafè Philò
Il Caffé Filosofico (Cafè Philò) è un’attività culturale nata nei primi anni ’90 a Parigi grazie al filosofo Marc Sautet. Presso il Cafè des Phares, in Place de la Bastille, si tenevano regolarmente (ogni settimana) incontri durante cui i partecipanti discutevano liberamente di filosofia: Tali incontri potevano coinvolgere fino a 200 persone.
Oggi, per Cafè Philò s’intende una discussione pubblica sui più disparati argomenti filosofici. I partecipanti non sono filosofi ma persone comuni spinte a riflettere e discutere di temi filosofici legati alla vita quotidiana, all’esperienza. E’ un’occasione per praticare la filosofia, lontano da teorie astratte. Durante questi incontri, è presente un filosofo/facilitatore che guida la discussione orientandola verso un progressivo approfondimento.
Il Cafè Philò, come tutte le pratiche filosofiche, dà modo ai partecipanti di:
– riflettere in maniera approfondita su temi importanti dell’esistenza acquisendo una visione più chiara e profonda di sé e delle proprie convinzioni;
– riservarsi uno spazio di spiritualità e riflessione da ritagliare all’interno di uno stile di vita frenetico;
– ricevere stimoli e informazioni utili per proseguire la riflessione individualmente, in modo personale;
– sviluppare, grazie al confronto con gli altri, capacità di ascolto e di argomentazione.
Il Counseling filosofico individuale
Il Counsulente filosofico individuale aiuta l’interlocutore a capire se stesso, l’origine dei suoi problemi, i motivi delle sue scelte.
Non giudica, non ha come metro di misurazione una normalità assoluta, non fa diagnosi e non cura psicopatologie. Non è uno psicologo ma deve essere in grado di riconoscere una patologia per consigliare, eventualmente, al consultante di rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
I due strumenti essenziali del counseling filosofico sono l’ascolto e il dialogo nell’ottica socratica.
Il counseling filosofico si occupa di problemi esistenziali, di identità, religiosi, decisionali, etici/bioetici, educativi, legati al rapporto con gli altri, esigenze intellettuali di conoscenza e ricerca.
Nella sua pratica filosofica individuale, il counseling filosofico ha il compito di sviluppare nel consultante:
– una conoscenza di sé e delle proprie potenzialità migliore, più profonda;
– una maggiore capacità di affrontare i problemi in modo razionale e consapevole;
– una maggiore capacità di rapportarsi a se stesso ed agli altri acquisendo una prospettiva più ampia, profonda, critica;
– una visione del mondo più chiara e legata alle decisioni da prendere.
Contatti: 0766795073