Metodo biografico in Ergoterapia

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L’analisi biografica ad orientamento filosofico (ABOF) ideata da Romano Màdera propone di ‘vedere secondo il tutto‘. Ogni cosa è legata ad un’altra, ogni vita si intreccia in un gioco di interdipendenza e mutua determinazione con il tutto. L’ABOF suggerisce anche la ricerca di un senso per orientare l’esistenza di ogni individuo. Ognuno di noi deve essere capace di sfruttare il suo senso vitale nel flusso multiforme dell’esperienza. Non esiste un metodo biografico in Ergoterapia standardizzato. E’ l’analista filosofo, ovvero colui che pratica l’ABOF, a costituire il metodo biografico. Proprio come diceva Jung riguardo allo psicoterapeuta: ogni psicoterapeuta non ha il suo metodo, è egli stesso il metodo.

E’ lui che ‘cura’ il senso della vita, suo è il metodo così come ognuno di noi è un essere unico seppure legato al tutto. Non basta possedere una competenza professionale: l’analista filosofo ha una vocazione alla filosofia, la pratica nel quotidiano, è il suo stile di vita. Non si occupa di psicopatologie (che necessitano di terapie diverse) ma della sfera ‘sana’ dell’individuo. Si occupa di disagio esistenziale, della difficoltà di dare un senso alla propria vita.

Umberto Galimberti ha inserito l’ABOF come metodo biografico nel Nuovo dizionario di Psicologia, Psichiatria, Psicoanalisi e Neuroscienze.

Metodo biografico in Ergoterapia: strumenti e obiettivi

Il metodo biografico utilizza le pratiche meditative, la pedagogia del corpo.

In particolare, insegna che il linguaggio del corpo deve essere ascoltato: è protagonista attivo dell’ABOF. Il corpo, i gesti, la percezione sono strumenti essenziali di espressione e interrelazione.

L’analisi biografica ad orientamento filosofico comprende un’ampia panoramica laica sulle varie tradizioni religiose, sui simboli. Utilizza e trasforma la psicoanalisi, la psicologia analitica, le psicologie del profondo e la filosofia creando una nuova area di studio e pratiche. Si approccia al linguaggio dei sogni e dei simboli, al processo di individuazione descritto da Jung.

La biografia di una persona (che comprende la sua cultura, educazione, vita psichica, relazioni sociali, ecc.) viene rinarrata rinnovando il senso esistenziale. La storia individuale diventa il riflesso di quella collettiva.

Biografia e autobiografia si intrecciano come metodi finalizzati alla cura degli altri e di sé.

Il grande compito dell’analista filosofo è formare la persona, guidare chiunque provi disorientamento o difficoltà a trovare il senso della vita. Lo aiuta ad esplorare il proprio malessere al di fuori della pratica clinica, trasformando questo malessere in una grande opportunità: quella di crescere con l’autoconsapevolezza. Essere coscienti delle proprie risorse interiori è la via maestra da percorrere per la crescita personale.

‘Immaginare altrimenti’ gli ostacoli della vita

Il metodo biografico in Ergoterapia stimola all’autoriflessione innescando stati emotivi e capacità cognitive. Insegna l’empatia con gli altri, aiuta a trascendere l’egoismo, a passare dall’interesse personale a quello collettivo.

Come scrive Romano Màdera, biografia è una storia di vita che ha senso solo nel contesto della storia del mondo. Lo strumento migliore, la verifica più credibile della biografia è la dimensione corporea, il linguaggio del corpo che l’analisi biografica deve saper ascoltare e formare.

La ‘patologia’ da curare con il metodo biografico è quella di vivere inconsapevolmente. L’analisi filosofica è un processo educativo e di apprendimento, una terapia finalizzata al superamento di sé, a trascendere l’io per riconoscersi nel cosmo e nell’umanità.

Limiti e impotenza vengono visti in modo differente dalla sconfitta: vengono considerati uno spunto prezioso per esercizi utili nel rapporto di interrelazione con gli altri, con il tutto.

Esalta le forme di pensiero immaginativo, non solo quelle del senso comune. Lavora con i sogni, il gioco, le fantasie mostrando come ‘immaginare altrimenti’ le difficoltà, gli ostacoli, i momenti critici della vita.

Raccontare una storia e riscriverla

L’autobiografia, intrecciandosi con storie di altre vite, dà un senso alle esperienze umane.

Il metodo biografico vede, come punto centrale, l’interpretazione della realtà al fine di acquisire consapevolezza per cambiarla, migliorarla, crescere.

L’autobiografia viene riscritta per essere, poi, sperimentata e vissuta. Col tempo si passa dalla percezione di situazioni statiche a quella di comportamenti attivi, empatici, consapevoli, responsabili, autonomi e di un senso più definito della vita.

Approfondire il pensiero narrativo e le sue caratteristiche permette di comprendere meglio gli elementi della biografia che può essere trasformata con il metodo biografico attraverso l’autoconsapevolezza. Si rimettono in discussione le chiavi di lettura degli eventi, si riscrive la propria storia di vita per liberare la persona dal blocco intorno ad un problema esistenziale.

Il soggetto diventa narratore ed attore del proprio Sé, in un racconto destinato ad evolversi.

Con il metodo biografico si sperimentano prospettive diverse, si esplorano nuove possibilità, si ristabilisce un contatto più profondo e autentico con se stessi e con gli altri.

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