Sindrome da esaurimento postnatale, burnout materno, depressione post-partum e oltre 

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The Postnatal Depletion Cure” (La Cura dell’Esaurimento Postnatale) del dottor Oscar Serallach non è solo un libro. E’ un nuovo programma rivoluzionario per aiutare le neomamme ad affrontare e superare la sindrome da esaurimento postnatale, il burnout materno, la depressione post-partum.

La guida del medico australiano dott. Serallach pubblicata nel 2018, oltre a coniare il termine ‘postnatal depletion‘ (sindrome da esaurimento postnatale), è un programma pratico e facile da seguire che aiuta le mamme a ricostituire il proprio corpo dopo aver partorito. Include una guida completa ai migliori nutrienti di cui le donne hanno bisogno per migliorare la funzionalità degli organi e bilanciare gli ormoni. Dà consigli efficaci su come mantenere una dieta sana, praticare regolarmente l’attività fisica, riposare al meglio nonostante l’impegno e le esigenze della maternità. 

Si sente spesso parlare di neomamme che lamentano un ‘cervello infantile‘ ed un’estrema stanchezza. Il dottor Oscar Serallach ha dedicato la sua carriera medica all’osservazione di donne che falliscono dal punto di vista ormonale, emotivo e nutrizionale nel vano tentativo di ripristinare il loro equilibrio dopo aver avuto un bambino. La vera causa è la sindrome da esaurimento postnatale. Il medico viene incontro alle neomamme per aiutarle a ripristinare l’energia e la salute, a ricostituire il corpo ed a recuperare il proprio senso di Sé.

Sindrome da esaurimento postnatale: lo studio del dott. Oscar Serallach 

La maternità è una delle esperienze più incredibili e gioiose che una donna possa vivere ma è anche molto complessa e particolarmente stressante a livello psicofisico. Dolore, dimenticanza, esaurimento, confusione, incertezza, bassi livelli di energia, malumore, sensazione di avere un ‘cervello infantile‘. Cosa si intende per sensazione di cervello infantile provata dalla mamma? E’ stato dimostrato che, durante la gravidanza, il cervello di una mamma si restringe per sostenere la crescita del bambino e riorganizzarsi socialmente per prepararsi alla maternità. 

Le mamme vivono tutto questo e anche di più, spesso senza ottenere l’attenzione di cui hanno bisogno per superare il periodo post-partum. Non appena nasce il bambino, l’attenzione va tutta al neonato mentre la neomamma scompare nell’ombra del suo ruolo. Un periodo difficile che non dura solo 7 mesi dopo il parto ma che si trascina per almeno i primi 7 anni.

Dai disturbi del sonno alla mancanza di nutrienti ed ai cambiamenti emotivi innescati dalla gravidanza, il dottor Oscar Serallach esamina i sintomi che indicano la presenza della sindrome da esaurimento postnatale. Nel suo libro descrive diagnosi e cure finalizzate a migliorare drasticamente il benessere psicofisico delle mamme per aiutarle a riprendersi dal periodo postnatale, a recuperare vitalità, benessere, salute.

Si possono seguire o meno i suoi consigli, ma resta il fatto che si deve al dott. Oscar Serallach la scoperta della sindrome da esaurimento postnatale. 

Sindrome da esaurimento postnatale: i sintomi da riconoscere

Secondo i piani della natura, durante la gravidanza alcune parti del cervello della mamma è come se ricevessero un aggiornamento software: alcune parti si rinforzano, altre vengono ridimensionate. Può diminuire il volume della materia grigia di una donna incinta, viene come socialmente modificato affinché diventi madre. Una madre che diventa iper-vigile nei confronti del figlio, intuitivamente consapevole dei suoi bisogni come se integrasse un radar. Portare in grembo, partorire e crescere un bambino ha un costo significativo sul corpo materno.

I sintomi che indicano la presenza della sindrome da esaurimento postnatale (sofferta dal 50% delle donne secondo le stime del dott. Serrallach) sono numerosi:

– fenomeno del ‘baby brain‘ (cervello infantile) che comprende scarsa concentrazione, annebbiamento mentale, scarsa memoria, una diversa capacità emotiva. La sfera emotiva cambia e ce ne accorgiamo, ad esempio, quando notiamo una maggior vulnerabilità nella donna madre, quando scoppia a piangere senza un motivo apparente;

– stanchezza cronica (anche al risveglio), bassi livelli di energia ed esaurimento psicofisico a seguito della gravidanza, parto e allattamento che richiede specifici nutrienti per cui nella donna si riscontra una carenza di macronutrienti da reintegrare;

– mancanza di sonno per l’adattamento ai nuovi ritmi di vita, letargia. Alcune ricerche hanno stimato che, nel primo anno, mediamente il debito di sonno è di 700 ore per una madre;

– depressione post-partum (anche senza esaurimento);

– perdita di libido;

– iper-vigilanza associata spesso ad ansia o ad un senso di disagio;

– senso di colpa, insoddisfazione per il proprio ruolo di mamma, perdita di autostima;

– frustrazione, sensazione di non farcela.

L’elevato livello di stress non interessa solo le neomamme ma le madri, in genere poco supportate in famiglia. Il più delle volte, lo stress non viene considerato né diagnosticato finché non sfocia in manifestazioni di dolore o infiammazione cronici, depressione, ansia, esaurimento.

Sindrome da esaurimento postnatale: la cura

Il programma proposto dal dott. Oscar Serallach è in 3 fasi:

1) valutazione e integrazione dei micronutrienti e macronutrienti rivolgendosi ad un professionista della salute funzionale. Neomamme e mamme, spesso, sono carenti di ferro, vitamina B12, C e D, zinco, magnesio e rame. Serralach, in particolare, consiglia di assumere il DHA (un acido grasso omega 3 proveniente da pesce o alghe) essenziale per riparare il sistema nervoso e il cervello. Bisogna concentrarsi su cibi ricchi di sostanze nutritive escludendo calorie ‘vuote’ (zuccheri, cibi industriali, carboidrati raffinati, dolci). Parallelamente, è necessario rilassare il sistema nervoso migliorando la qualità del sonno, praticando yoga, ricorrendo all’agopuntura o alla Biodinamica Craniosacrale. E’ importante anche assumere particolari erbe ed integratori di qualità (rodiola, ashwaganda, iperico, fosfatidilserina) ed integratori ormonali in caso di disfunzione tiroidea;

2) fase di recupero attraverso il miglioramento del sonno (spegnendo PC, TV ed altri dispositivi elettronici), con l’attività fisica, la cucina sana ed il recupero delle relazioni sociali. Bisogna insistere sui macronutrienti (grassi e carboidrati sani, proteine di qualità come uova biologiche, pesce e carne);

3) comprensione della maternità per scoprire la propria autorealizzazione come madre (possibilità di essere accompagnate attraverso la consulenza emodeling).

La cura della donna madre: civiltà primitive e società moderna

Come dico sempre alle mie allieve, a differenza della nostra società moderna, le culture primitive ed i primi popoli nel mondo utilizzavano pratiche specifiche per garantire alle madri il recupero completo dal parto. Alle nostre latitudini si è fatto tanto e ci sono molti servizi a disposizione. La difficoltà è nel riconoscere di essere in una situazione delicata e permettersi di chiedere aiuto.

In Cina, India, Australia aborigena e nelle Americhe, per secoli sono state seguite pratiche per il recupero nutrizionale, per la ‘pulizia spirituale’, la protezione della donna anche a livello sociale. 

Le culture antiche avevano compreso l’importanza della cura e del sostegno delle mamme. Sicuramente, non conoscevano il significato di depressione post-parto, baby blues, burnout materno con forte stress che può sfociare in gravi conseguenze sulla salute psicofisica rivelandosi pericoloso sia per la madre sia per il bambino. 

In ogni caso molto dipende dal´ambiente, sia oggettivo che di persone, in cui la neuofamiglia si trova a vivere. Se l´ambiente è cooperante e favorevole il tutto si svolge in modo armonico e si ha l´appoggio e l´aiuto necessario. Qualora invece la situazione è differente e sfavorevole, possono verificarsi situazioni di grande sofferenza.

Un’altra sindrome molto pericolosa è la sindrome del bambino scosso per l’intolleranza ai suoi pianti. Provoca gravi lesioni al cervello del bimbo e può portare alla sua morte. 

Chi ha raggiunto il limite di sopportazione non esiti a chiedere aiuto al partner, alla famiglia, agli amici o a professionisti.

Il tempo della gravidanza, del post parto e gli anni a venire che accompagnano la crescita del bambino e la mamma che inizialmente ha bisogno di costruirsi come tale in questo nuovo ruolo, come anche il neo papà. Il tempo biologico spesso differisce dal tempo psicologico e in alcuni casi ci vogliono anni prima di potersi riconoscere come madre e come padre nel pieno del proprio ruolo con i diritti e i doveri che richiede. Non è raro che in questo evento della vita molte coppie in poco tempo si trovano a un bivio e vivono una separazione. Molte volte questo avviene per cambiamenti forti che vivono entrambi grazie alla nuova situazione di vita ma di cui non si ha conoscenza ne una spiegazione di ciò che si prova. Le coppie si disfano e si innescano situazioni di sofferenza.

Il corso di educazione parentale e post natale di coppia, che proponiamo, aiuta a capirsi meglio e ad avere coscienza dei moti scatenanti situazioni di incomprensione. Mentre per chi è interessato a fare un percorso di conoscenza individuale delle proprie dinamiche può prendere contatto per fissare un appuntamento di consulenza.

 

Marijana Jufer

 

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